Dall’immagine satellitare, quel vasto vortice di nubi a forma di virgola, è una depressione extratropicale, ossia un’area di bassa pressione che, inizialmente, quando il suo cuore era caldo e umido, era una tempesta tropicale denominata “Uragano Maria”, inizialmente di categoria 3, per poi declassare salendo di latitudine, divenendo un tempestoso sistema extratropicale, ossia a cuore freddo, alimentato dalla convezione della Cella di Ferrel e dunque dall’aria umida e più fredda in quota, ossia moti convettivi o ascensionali aventi come carburante masse d’aria di natura polare-marittima.
Nonostante sia declassata, i 980 millibar o HPa del vortice depressionario, ne conferisce un’intensa perturbazione accompagnata da raffiche di vento burrascose che potrebbero sfiorare i 110-120 km/h sulle Isole Britanniche, la Mitteleuropa e la penisola scandinava, ove aumenta il rischio di probabilità che, lunedì 3 Ottobre, vi siano piogge torrenziali o molto copiose, dunque condizioni di spiccato maltempo che colpiranno l’Europa centro-occidentale all’inizio della settimana che viene. La coda di tale perturbazione, ossia l’enorme virgola, la parte meno intensa della tempesta oramai divenuta nordica, manderà un impulso fresco e instabile sulle regioni di nord-ovest, parte della Francia e della Spagna.
Le correnti fresche e instabili determineranno lo sviluppo dei temporali pomeridiani e serali nelle nostre zone interne centrali, specie sui settori occidentali, mentre i refoli di instabilità che continueranno a bersagliare l’estremo Sud apparterranno ancora ad una bassa pressione attiva sulla Grecia. La perturbazione nord-atlantica, invece, giungerà completamente ad attraversare l’Italia entro martedì, arrivando molto indebolita ed aumentando la nuvolosità variabile già da lunedì, essa associata anche a piogge moderate e sparse sulle regioni del Nord e del Centro-Sud tirrenico.
Grazie per l’attenzione.
Riccardo Cicchetti