Meteo. Sia il bacino del Mediterraneo che le masse d’aria, sono ancora molto calde per il periodo e, per tali motivazioni, specie sulle regioni meridionali e sulla Sicilia i sistemi temporaleschi hanno connotati di fine Estate riverificabili in tali occasioni anche agli inizi del periodo autunnale ed equinoziale ad esso appartenente, nonostante l’impennata e la diminuzione precedente della NAO che è riuscita ad attestare diversi fronti atlantici prima della pausa anticiclonica che, alla fine di Settembre e nei primi mesi di Ottobre, hanno dato luogo a differenti fasi instabili e piovose che, come preannunciatovi tenendo conto della negatività di tale indice tele-connettivo, hanno generato anche in base alla conformazione attinente all’orografia territoriale, una serie di sistemi temporaleschi aventi caratteristiche quasi estive. Un indice preminente della stabilità dell’alta pressione almeno per un’altra settimana a seguito di queste fasi instabili e probabilmente i rinforzi anticiclonici potrebbe arrecare un cedimento della distribuzione della pressione atmosferica in sede atlantica e un successivo rinforzo del promontorio di alta pressione di origine azzorriana lungo il meridiano di Greenwich che si ipotizza successivamente nei grafici ensemble. Per ora si approfondisce un enorme area depressionaria rappresentate il Vortice d’Islanda che convoglia sul bacino del Mediterraneo e dunque anche verso la nostra penisola masse d’aria calda di origine nord-africana che, essendo il mese di Ottobre, riescono ad avere la meglio soltanto nelle ore diurne della giornata a causa dell’ancora resistente riscaldamento solare di natura pomeridiane o nelle ore più calde o molto miti per il convoglio caldo dai quadranti meridionali. La subsidenza atmosferica in quota, essendo un promontorio in quota di origine subtropicale, che inizia a cedere ove la pressione atmosferica è livellata, incomincia a diminuire e a variare di giorno in giorno parzialmente e moderatamente verso il basso entro le ore pomeridiane e verso l’alto nelle ore notturne e nelle prime ore giorno, andando ad incentivare deboli termiche e la presenza di brezze marine e di monte, più frequenti al mare che ha elevata capacità termica e rilascia più lentamente il calore o l’energia termica dalla terra ferma. Nonostante ciò e per tali cause la spinta della così ridenominata circolazione atmosferica euro-mediterranea a bilancia richiama una massa d’aria molto calda per il periodo proveniente dalle dune sabbiose del Deserto del Sahara e stracolma di umidità fino ai monti e specie sulle aree costiere del bacino del Mediterraneo ove, date le acque superficiali più calde della media stagionale, quest’anno anche in maniera piuttosto anticipata rispetto alla media e d’Autunno rilevante perché viene rilasciata molto più frequentemente sia in presenza di aree di alta pressione, schiacciata verso il basso dalla Subsidenza atmosferica che di aree di bassa pressione o perturbate.
EVOLUZIONE METEO
Tornando a noi, dall’immagine satellitare un’immensa area di bassa pressione strettamente correlata alla depressione semipermanente islandese si sta spostando cercando di spanciare in assenza per adesso quasi temporanea dell’Anticiclone delle Azzorre lungo l’Oceano Atlantico e le sue probabili entrate in questo scenario a livello sia termico che barico anche secondo l’accentuarsi che il fenomeno climatico de La Nina, in prossimità delle coste del Perù e della Colombia avrà nell’amplificarsi come indice tele-connettivo rovesciando tutto l’assetto barico e termo-dinamico attraverso un cambio di rotta ipotizzato durante la prima decade del mese di Novembre 2022 quando potremmo essere coinvolti da una perturbazione ben più organizzata, comunque per ora dedotta di più ampia entità, comunque modesta rispetto alle precedenti attingibili alla spiccata variabilità atmosferica registrata nei mesi di Agosto e Settembre e riguardabili dal punto di vista più autunnale in termini equinoziali, questo mese di Ottobre 2022 che è stato interessato solo nella prima decade del mese dai fronti perturbati freddi e occlusioni caldi e prima di questa fase più calda e asciutta di fine stagione salvo le escursioni termiche di notte e al primo mattino che vanno ad evidenziare la differenza tra le temperature massime e le temperature minime. L’altro break variabile e piovoso successivamente alla fase molto mite fuori il contesto stagionale ci sarà in questo fine settimana: nelle giornate di venerdì, sabato e domenica quando un modesto sistema nuvoloso che non sarà dotato di un minimo di bassa pressione che riuscirà a sfruttare né a favorire la convergenza al suolo dei venti e dunque come dicevo nemmeno l’innalzamento dell’aria caldo-umida al suolo e ristagnante nei bassi strati grazie alla successiva subsidenza atmosferica che, in Pianura Padana, sta favorendo anche nelle ultime ore le prime nebbie persistenti non solo al primo mattino, a causa del raffreddamento dei bassi strati dell’atmosfera e dunque l’innalzamento del punto di rimescolamento dell’aria, ossia il PBL (il Planetary Boundary Layer), mantenendo tra pendii e strati bassissimi del primo strato d’aria al suolo la Troposfera e incrementando il fenomeno dell’inversione termica che facilmente si indebolisce a meno che le nubi non si innalzino e dunque si trovi lo spiraglio nella schiarita o nella corrente d’aria di brezza, altrimenti mediante l’area di alta pressione in quota, si avrebbe solamente una persistente calma di vento che la avrebbe accumulata per più tempo negli strati più bassi o più prossimi al suolo del primo strato d’aria dell’atmosfera: la Troposfera. Il rimescolamento dell’aria avverrà nelle prossime ore a partire dalle regioni del Centro-Nord in concomitanza a ciò ci sarà un susseguirsi di fasi di tempo stabile e soleggiato e di nebbie in val padana e nelle aree vallive a causa dell’irraggiamento notturno tipico del periodo autunnale equinoziale che diventerebbe inoltrato, nonostante possano ricrearsi i presupposti per un’Estate di San Martino e un nuovo anticipo molto mite, per ora mal visti dalle interpretazioni anche se a lungo termine delle ultime emissioni modellistiche. La perturbazione più debole interesserà il Nord Italia dalla Penisola Iberica e dalla Francia andando a generare una modesta depressione meteorologica che farà cedere l’intera colonna d’aria retta dalla subsidenza che tende a far evaporare le nubi. Le nubi, specie gli altostrati e gli altocumuli, ma anche le nubi cumuliformi al ridosso dei monti, aumenteranno già a partire da questo venerdì. Lo spanciare della circolazione depressionaria in completa sede atlantica sta infatti favorendo un indebolimento della struttura del promontorio di alta pressione in quota di origine subtropicale e consentendo lo smorzarsi dei monti della subsidenza atmosferica e i primi cedimenti dell’alta pressione in quota con lo svilupparsi di nubi in spostamento verso il settore alpino e il nord-est e successivamente in scivolamento verso l’Appennino settentrionale, centro-settentrionale e le aree adriatiche ad esso attinenti, portando piogge o rovesci di moderata intensità fino alle regioni del Centro-Nord e una nuvolosità che successivamente subentrerà modesta anche dal settore tirrenico con tutta al più piogge senza una portata eccezionale e anche di debole intensità. Tuttavia, le regioni centrali e meridionali, incluse le due Isole Maggiori, salvo inizialmente in parte la Sardegna, verranno dominate dall’area di alta pressione innescando condizioni meteorologiche stabili e soleggiate. Nelle giornate di lunedì e martedì il dissolvimento del modesto fronte perturbato ripristinerà condizioni di bel tempo, salvo le nebbie in Pianura e nelle vallate alpine e appenniniche settentrionali. Le nebbie da avvezione potrebbero risultare evidente sui nostri mari solo molto successivamente nei confronti del periodo in atto. La stabilità durante del tempo atmosferico ha oramai le ore contate, saremo presto in balìa delle prime nuove perturbazioni di origine atlantica sospinte da un flusso zonale, il quale soltanto successivamente o nel mese di Novembre sembrerebbe essere più libero come valvola di sfogo sul Mediterraneo e il contesto europeo, amplificandosi. Per ora gli impulsi freddi in quota e instabili sono da non sottovalutare dalla pressione sull’anticiclone subtropicale che ci sorvola, facendo sì che dall’Europa centrale e dai settori scandinavi scorrano masse d’aria più fredda e instabile di origine artico-marittima, seppur ancora moderate per il periodo, ma con una spinta di due wave o ondulazioni a più ampia scala geografica quali l’Anticiclone delle Azzorre potrebbero solo a partire dal prossimo fine settimana, andare a dilagare molto fredde sull’Europa fino a sorvolare l’arco alpino e il mediterraneo. Questo fine settimana, oltre alla fine del mese, dopo la breve tregua tutta al più soleggiata e comunque dai connotati più autunnali, assisteremo infatti al transito di du nuclei perturbati, uno più nord-atlantico e un altro in discesa dal Nord Europa, che arrecheranno un nocciolo più freddo in quota, moderatamente più freddo e più consono al periodo dando luogo a rovesci di pioggia a tratti un po’ più moderati e intensi e un aumento della ventilazione dai quadranti settentrionali (Wind Chill: ossia la temperatura percepita dal nostro corpo in caso ci fosse forte vento). Dal punto di vista delle prime e più significative nevicate in montagna e a quote relativamente più basse o del primo cappello o improvvisamente, come vi è lecito repentinamente, mantello di neve anche sul nostro Appennino centrale abruzzese e dello zero termico dovuto all’avvicinarsi di queste masse d’aria molto più fredda di origine artico-marittima (più fredde, destabilizzate o umide in quota per la mole discensionale sino in pianura e a quote di montagna sugli appennini artica assegnate ad un indebolimento del Vortice Polare nelle ultime ore (buono porre maggiore attenzione e soprattutto osservazione all’indice tele-connettivo OPI di altri parametri che esso in tale dato momento raffigura e indica (October Pattern Index riguardante anche la copertura nevosa a partire dalle steppe siberiane, dalla Russia fino in Europa e progressivamente con irruzione fin verso il Mediterraneo con l’avanguardia sia del periodo tardo-autunnale che invernale, quest’ultimo sia dal punto di vista meteorologico (primo Dicembre) che astronomico (21 Dicembre 2022 di quest’anno); ne torneremo a parlare in maniera più congiunta e più probabile in termini chiarificatori data la complessità del lungo termine a partire dallo stato iniziale dell’atmosfera (effetto farfalla di Edward Lorenz), nel prossimo aggiornamento meteo in forma scritta dove vedremo se le corse delle carte modellistiche a maggiore interpretazione soprattutto rilevando il confronto con gli esperti saranno più rappresentative e concrete attraverso una messa a fuoco e una completa indagine della statistica a causa anche e soprattutto con la maggiore rilevanza della AO (Artic Oscillation) ribadiamo in base alla statistica meteo-climatica.
Grazie e al prossimo appuntamento meteo e di approfondimento di Meteorologia.
Riccardo Cicchetti
Fonte immagine dell’articolo meteo: https://www.meteoweek.com/2022/09/01/meteo-spacca-in-due-litalia-nel-fine-settimana/