Meteo. Piogge e precipitazioni sempre più rosse. Potremmo trarre giovamento dal punto di vista agricolo

Approfondimento Meteo. Quando una depressione afro-mediterranea generata da una saccatura d’aria fresca e instabile di matrice nord-atlantica, richiama intense e miti correnti di Scirocco, esse sono in grado di trasportare nell’atmosfera delle nostre medie latitudini, un quantitativo enorme di polveri o di sabbia finissima sahariana in sospensione. La sabbia sahariana contiene anche il limo, ottimo fertilizzante in grado di migliorare il sistema agricolo, avente un diametro molto fine, famoso per essere trasportato durante le piene del fiume Nilo e in grado di rendere fertile e quindi abitabile l’Egitto. Il limo, anch’esso di colore rossastro, è un particolato atmosferico molto granulare avente piccolo diametro o inferiore ai tre micron, dunque quasi fine. Una piccola quantità dei granelli di limo, che spesso vengono trasportate dalle piene dei fiumi africani durante le inondazioni depositandosi sul letto dei fiumi, quali ad esempio, come vi dicevo presenti nel fiume Nilo, dall’Etiopia all’Egitto, possono essere coadiuvate in sospensione dalle correnti meridionali risucchiate da una zona di bassa pressione, dal punto di vista africano, cosiddetto vento del Ghibli, mentre sul Mediterraneo viene indentificato come vento di Scirocco o di Libeccio, in grado di iniettare nelle nubi sabbie fini o polveri che non solo aumentano la quantità di precipitazioni nelle nubi fungendo da base per i nuclei di condensazione e di conseguenza si hanno numerosi di questi ultimi, ma vengono trasportati dai venti verso il basso e dalle correnti convettive, nonché dalle piogge e dalle nevicate, nutrendo i terreni di numerosi elementi quali il magnesio che possono incrementare la fertilità dei terreni agricoli e accrescendo la violenza delle piogge o dei temporali. Di certo, non giovano molto le grandinate “abnormi” provenienti dalle nubi cumulonembi o temporalesche che devastano gran parte delle colture.

Quando nella Troposfera (prima fetta dell’atmosfera), sono presenti alcuni organismi cellulari, come dicevo inizialmente, la tonalità ha colori decisamente rossastri, per via dell’astaxantina, un pigmento presente all’interno di tale tipologia di alghe che, vivendo nella Troposfera di particolari aree geografiche si difendono da essa (radiazione ultravioletta), liberando pigmenti di colore rosso.

In effetti, all’interno dell’atmosfera, le intense correnti ascensionali delle nubi cumulonembi o temporalesche, possono trasportare una massa di organismi maggiori o possono nascere in essa organismi ascrivibili alla classe delle alghe verdi, può trattarsi specialmene di carotenoidi, come dicevo prima contenenti l’astasantina o astaxantina, così l’alga assume un colore rossastro che, andando a far parte dei nuclei di condensazione nelle nuvole, si manifesta all’interno delle goccioline d’acqua e dei cristalli di ghiaccio mediante la condensazione e la sublimazione del vapore acqueo in essi, in grado di dare luogo a precipitazioni piovose rosse o nevose rossastre, queste ultime ad alta quota. Il pigmento rosso viene liberato dalle alghe quando i raggi UV sono particolarmente intensi.

Da alcuni studi che ho fatto, analizzando e raccogliendo acqua piovana tramite due pluviometri amatoriali ad imbuto si nota quanto il fenomeno, tipico del Sud America e delle aree polari ove vi è meno protezione dalla radiazione ultravioletta, si stia verificando sulle nostre medie latitudini nel nostro emisfero settentrionale. Come si può notare dall’immagine scattata lo scorso fine settimana ad Avezzano, in provincia di L’Aquila (Abruzzo), sulla parete del pluviometro, indicante l’accumulo pliviometrico della pioggia raccolta, dove essa è evaporata, si è formato il segno rossastro che, secondo la mia non modesta opinione, potrebbe essere non solo rappresentato dalle polveri sahariane ma anche e soprattutto dall’astaxantina liberata dagli organismi appena citati che, abitando nella nostra Troposfera, a causa dell’aumento dei gas serra, i quali incentivano la radiazione ultravioletta attraverso la riduzione dell’ozono, evidenziano una minore protezione da parte della nostra atmosfera dalla radiazione solare con consequenziale estremizzazione climatica e aumento del rischio ustioni per l’epidermide umana e rischio estinzione di molte specie viventi.

rc

Redazione - Il Faro 24

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