Meteo. Turbinio di perturbazioni nord-atlantiche altalenanti nelle prossime ore e, nel lungo termine, potrebbero probabilmente avvenire gli spostamenti appartenenti all’Anticiclone delle Azzorre delle cinture di alte pressioni subtropicali a baluardo verso il Nord Atlantico e a chiusura di aree di bassa pressione in quota che, dovunque si spostano, avvengono avvezioni di aria più fredda e instabile. In questo modo, le figure depressionarie in quota, contrastando con i primi riscaldamenti diurni del periodo tardo-primaverili, diventano foriere di piogge e temporali, localmente anche forti e sono quindi a trazione verso le nostre medie latitudini. Eccezione viene fatta dalle correnti fredde artiche dalle aree balcaniche che hanno soffiato fino ad ora, le lacune bariche andranno come tipico del periodo stagionale in cut-off (tagliate fuori o isolate) perché isolate dalla circolazione originaria ossia quella del Vortice Canadese da parte delle aree di alta pressione o dalle figure bariche anticicloniche come l’Anticiclone delle Azzorre (figura barica dinamica e semi-permanente) con ancora moti appartenenti alla conclusione della stagione invernale. Mentre negli scorsi giorni al cessare del flusso freddo di provenienza nord-orientale abbiamo sperimentato non solo temperature massime attraverso temperatura percepita in caso di forte vento meno alte rispetto al normale standard presente, ma la Primavera ci ha stupito anche attraverso raffreddamento adiabatico dovuto sia alla serenità del cielo e dunque all’irraggiamento del suolo brullo nelle zone interne montuose che a un momentaneo annullamento del PBL (Planetary Boundary Layer), veicolato dall’aria molto fredda di origine artica che aveva fatto la sua irruzione dalle aree balcaniche. L’aria fredda di estrazione artico-continentale, essendo fredda e più densa nonché pellicolare, è tracollata verso i bassi strati, scaturendo temperature minime differenza tra valori massimi e minimi: o anche detta incisiva escursione termica, mentre le nebbie che si condensano di soliti d’Autunno e d’Inverno, inversione termica) soprattutto a valle di molti gradi Centigradi o Celsius al di sotto dello zero e forti gelate tardive, come di conseguenza alla secchezza dell’aria e al punto di rugiada estremamente basso per il periodo e ambedue i parametri termici al di fuori dalla norma stagionale. Le corde di violino del flusso zonale sormontate dal Jet Stream (Polare) o Corrente a Getto, dunque, verranno pizzicate primaverili come una corda di violino e perciò l’Italia si spartirà in volti soleggiati e in altri nuvolosi, però anche instabili dove quest’ultima si ardirà nelle ore pomeridiane del giorno ove è il riscaldamento diurno ad alimentare la cumulogenesi di nubi che sono sempre cumuliformi. In tali casi queste nubi si verificano mediante il primo forte tepore tardo-primaverile attinente al mese di Maggio oramai prossimo e si instaurano di conseguenza i moti convettivi o anche detto turbolenti ad alta quota. Veniamo a noi: dopo un momentaneo miglioramento, nonostante lo spartiacque tra nuvole stratiformi e altocumuli, la giornata di domenica sera 18 vedrà il tempo perturbato riappropriarsi completamente del terreno in palio facendo mostrare alla Primavera ancora numerosi volti maggiormente attinenti all’Inverno e perciò ancora dalle caratteristiche tipiche primaverili. Le correnti più fresche e instabili da nord/nord-ovest dai connotati prettamente primaverili incrementeranno una serie di sistemi nuvolosi con nuove temperate di neve sulle montagne alpine ed annuvolamenti composti principalmente da nembostrati ma inizieranno ad essere anche cumulonembi con associate piogge sparse, localmente tra il moderato e il forte dal nostro territorio masticano fino al resto delle zone interne e pedemontane. Niente da escludere dal punto di vista della variabilità atmosferica, quest’ultima non esente su tutto il Centro-Sud per la prossima settimana o la settimana entrante. Questa settimana sarà infatti dai connotati instabili e, sin da lunedì, la nuvolosità si presenterà variabile e sarà maggiormente associata a rovesci di pioggia. Saranno le giornate di giovedì e venerdì, invece, ad essere logorate dal punto di vista dei volti soleggiati che non si faranno quasi vedere e fungeranno nella genesi di nubi cumulonembi con la formazione consequenziale di temporali frontali e rovesci di pioggia anche a carattere temporalesco e successivamente in grado di manifestare sporadiche scariche di grandine oltre che fulminazioni, il tutto attinente all’intensità della mole di correnti ascensionali e discensionali e del “downburst” che affianca le precipitazioni dei forti temporali primaverili ed estivi in primis. Ne torneremo a parlare nel prossimo aggiornamento meteo.
Grazie e arrivederci.
rc