Presso la tavola rotonda tenutasi sabato scorso, 18 Novembre, a Rovereto, in Trentino Alto-Adige, nel Polo Tecnologico Trentino Sviluppo, il Meteorologo e Giornalista Guido Caroselli, si è proclamato uno dei primi a voler rispondere alla nostra domanda, tra cui anche Andrea Giuliacci che non ha esitato con molto interesse nel voler rispondere, ad alzare la mano per farsi passare il microfono. La tavola rotonda era composta dai professionisti del settore non solo meteorologico e giornalistico ma anche scolastico: Andrea Giuliacci, Paolo Corazzon, Guido Caroselli, Carlo Cacciamani, Alberto Trenti, Mario Rusconi, Giovanni Lavezzi, Marco Ferrazzoli ed Andrea Berti… Si è aggiunto il Colonnello Mario Giuliacci che non ha esitato a seguire con molta attenzione, in fondo alla platea, l’intero dibattito il quale verteva sull’importanza della previsione meteorologica. Quest’ultimo noto personaggio televisivo, nonché Fisico e Meteorologo, è stato segnalato e ringraziato della sua presenza da Paolo Corazzon che si è subito dopo predisposto nel farsi immortalare con i professionisti che lo hanno guidato nella sua carriera di Meteorologo. Il tema affrontato è stato: come dovrebbe essere adottata la previsione meteo dai mass media o dal giornalismo, quindi quali sono le caratteristiche che gli dovrebbero essere attribuite? Tra queste ultime hanno spiccato e sono state soprattutto citate: flessibilità, attenzione, affidabilità, passione e competenza. Gli elementi che non dovrebbero essere attribuiti alle previsioni meteo sono: superficialità, ventilazione debole e variabile, bombe d’acqua, allarmismo e allerte infondate.
La domanda in merito posta dal nostro inviato Riccardo Cicchetti è stata: siccome vengo da una regione, l’Abruzzo che, negli ultimi tempi, è stata colpita da eventi atmosferici estremi, nelle cartine delle previsioni meteo che seguo spesso, ho notato che c’è un indice di affidabilità che viene molto notato dal pubblico. Vorrei chiedere se ci fosse l’idea, da parte degli altri previsori meteorologici, di adottarlo e dunque di seguire lo stesso modello, mostrando un’icona di affidabilità insieme alla previsione meteo. Ha risposto, come vi dicevo, il Meteorologo Guido Caroselli:
Ci sono degli strumenti per controllare “a posteriori” ciò che dovrebbe essere previsto, fatto da associazioni ed enti meteorologici più seri ed attrezzati, nonché molto professionali. Secondo me bisognerebbe moltiplicare questo messaggio anche agli altri enti e previsori. Quello che viene previsto e dato al pubblico poi deve essere anche verificato, ma in una maniera seria, non in un modo distruttivo ma costruttivo. Si può fare molto di più per la Meteorologia: a cominciare dalle osservazioni radar che, a mio avviso, sono collegate per le previsioni del tempo in una maniera non funzionale e dunque c’è bisogno di osservazioni radar che dovrebbero essere annesse. La Meteorologia dovrebbe evitare le ripetizioni di possibilità ma essere collegata in rete, essa ha l’esigenza di tutto ciò, ossia di collaborazione. La conferenza si è poi conclusa con risposte ad altre importanti domande in ambito meteorologico e con un gran plauso.