PROFUMI ANTICHI, STORIE VISSUTE, L’ENFASI DI UN TANGO
L’atmosfera soffusa di un profumo lontano, il gusto degli abiti che ricordano i sobborghi di Buenos Aires, l’enfasi di un’ambiente anni 30. Non si puo’ raccontare il calore del Tango, la sua virilità ti prende in un abbraccio arcaico, sembra nebbia, ti avvolge, ti armonizza, ti nasconde, e poi passo dopo passo, rende l’unione perfetta di due corpi che volano sulle note di una storia, vera, vissuta. Le musiche malinconiche sono la realtà di dolore, quel dolore che è diventato un ballo, puro, enfatico, sua maestà ” Il Tango”. In una notte d’inverno, restai colpito dalla Milonga, un connubio angelico tra il Tango ed il suo mondo antico, li dove tutto vive grazie a questo magistrale ballo. Ballo?! chiamarlo ballo è scarno, come se una dama la si chiamasse con il Suo nome………….Malquerida…….. Si proprio lei, Malquerida, l’evoluzione della Milonga, li dove non ci sono ruoli, uomo, donna. Il Tango non ha muri, dove l’abbraccio da due corpi non chiede l’entità, il sesso, ma solo volare con la musica. La Malquerida è la prima Milonga Queer, dove QUEER vuol dire ‘strano’, ‘insolito’, ‘bizzarro’ , dove due uomini o due donne possono danzare insieme liberamente. I padri, in Italia, di questa evoluzione, sono i maestri di Tango, Cristiano Bramanti e Walter Venturini, che dalla Germania hanno portato a Roma il succo puro del Tango, l’enfasi di due corpi.