<<E con oggi si chiude la mia esperienza in Protezione Civile. Un macchinario bellissimo ma che ha ancora tanto bisogno di crescere, dal rispetto delle persone fino alla formazione, tanto pubblicizzata ma poi inconsistente. Persone che hanno paura della politica e accettano tutto, anche di farsi umiliare in servizio facendo finta di nulla. “Devi ingoiare il rospo”, non invece cercare la soluzione e farti sentire. Per questo da oggi la PC non mi rappresenta più. Ha vinto la politica? No, ha perso un sistema di persone che deve ancora crescere e imparare a camminare a testa alta.>>
Con questo post scritto su Facebook, Valerio Simeone ufficializza il suo addio alla Protezione Civile, della quale è stato volontario per diverso tempo. Ma cosa lo ha spinto a fare ciò?
Tutto risale al 18 febbraio, siamo a Campli (Teramo) dove in seguito al maltempo c’è stata una frana. Valerio lavora duramente insieme ai suoi colleghi per ripristinare la normalità. Arriva il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso: “Valerio allontanati perché non sei a me gradito”. Con questa frase big Luciano ha liquidato Simeone, che in seguito affermerà che la rabbia del presidente deriva probabilmente dal fatto che “tempo prima ho avuto un problema per il ricovero di mio figlio, di appena 30 giorni, e a questa notizia ho dato risalto sui social […] Mi aspetto, dopo aver lasciato famiglia e lavoro per giornate intere, un ringraziamento dal presidente della Regione e non di essere messo in vistosa difficoltà durante un servizio=.
Valerio si aspetta una presa di posizione da parte dei vertici della Protezione Civile, che invece stanno a guardare, come spiega Valerio in un post scritto l’8 aprile: <<Dopo l’ennesima lavata di faccia per l’aggressione verbale subita dal presidente della regione in servizio di Protezione Civile 3 mesi fa, oggi mi sono sentito dire dalla sala operativa abruzzo che “sono fatti vostri, tanto te lo avrebbe fatto lo stesso anche se non avessi avuto la divisa. In Abruzzo siete 7mila, figurati se posso pensare a te”. Mi aspettavo una soluzione e delle scuse, e invece ecco una nuova umiliazione. Per questo oggi riconsegno la divisa dopo aver sospeso le mie attività da 90 giorni per protesta. Per me la protezione civile non ha più senso. “Odio e rancore”, come dice il presidente, non mi appartengono. Ma ora sono io a non credere più in loro. Fine del progetto.>>
Redazione ilfaro24.it