” Emergi al contrasto di alture, sia a destra che a sinistra. Somma, risplendi allo scender della nebbia. maestosa osservi tra una valle e l’altra il da farsi.Auricola nel rimembrare antico, Oricola nello splender odierno, al cambiar del nome non versa la tua dominanza” (Cicchetti Ivan)
Auricula. Già oppido di Carsoli, era come l’orecchio e la sentinella tra la Valle dell’Aniene e la Piana del Cavaliere. Il motto sullo stemma comunale: “OLIM AURICOLA REGNI”. Già nell’antica Roma era a guardia della città manifatturiera di Civita Carentia, che ebbe mura ciclopiche.Una sentinella tende l’orecchio ed osserva “a difesa”, mentre bada anche alla propria sicurezza, così fu Oricola. Dall’antichissima Civita, degli Equi, si strutturò intorno al colle,con strada a spirale e tre ordini di mura, con Porte, fino al Castello. Qualcuno afferma che la spiegazione dell’orecchio è troppo plausibile, invece il nome significherebbe “Colle del sole”: c’è solo una vaga radice semitica… ma c’è il sole, che illumina uno splendido panorama a trecentosessanta gradi. Si vedono vestigia dirute – come La Prugna di Cervara eCamerata Vecchia; l’Aniene , Anticoli Corrado, Marano Equo, Arsoli, Rocca Canterano e Bellegra, e poi l’intera Piana del Cavaliere-un donodel pianoro alluvionale-, e una corona di monti e paesi della Marsica ricca , dei confini: Carsoli, Pereto, Rocca di Botte… I cippi cilindrici indicanti il confine di Stato tra il Regno e lo Stato Pontificio sono ancora lì, dal Campo della Pietra, presso il Santuario della SS. Trinità, a Camposecco, alla Prugna sopra Cervara: in un lato il giglio borbonico e nell’altro le Chiavi di S. Pietro (“decussate”).Quei cippi e qualche gendarme non bastavano a fermare gli infiltrati in quel valico montano. Ne sanno qualcosa le bande dei briganti di passo, lungo il “confine sensibile”:soprattutto le bande di Curzietto e di Marco Sciarra . La ragion di Stato, fin dal tempo degli Equi, voleva che si esercitasse un “vigile controllo”.
Oricola fu abitato dagli Equi ( Equicoli), in seguito, più a Nord-Est, denominati Cicoli (da cui il territorio Cicolano). Fu il periodo di massimo splendore di tutta un’area unitaria in cui ora sorgono Oricola, Rocca di Botte e Pereto. Il bosco SESERA forniva legname per costruire navi romane. Dal 1806 Oricola fu unita a Pereto.Nel 1907 riottenne l’autonomia comunale (vicenda narrata in “Oricola .La (ri)nascita di un Comune”, di Gabriele Alessandri. Il periodo d’oro fu, appunto, quello degli Equi, il piccolo popolo dalla grande storia, debellato dai Romani e recentemente riscoperto attraverso scavi archeologici e studi multidisciplinari Resti di mura ciclopiche sono a Forcella, S. Restituta, Fioio, Valle di Ieri, S. Erasmo e Montanarone.In Civita di Oricola sono stati rinvenuti: vasellame, lucerne,brocche, olle, un intero santuario arcaico, con oggetti votivi di teste e altre parti. Poi c’è lo splendore architettonico del Medioevo. I primi documenti storici datano dal X secolo, quando i Conti dei Marsicedettero il feudo all’Abbazia sublacense.Nel 1242, distrutta Carseoli, gli abitanti si rifugiarono in Oricola, che ereditò popolazione, storie e memorie dell’antichità Equa. Dal 1381 passò ad Adriano Monteneo Orsini e nel 1494 ai Colonna. Seguirono le dominazioni sveva, angioina, aragonese, spagnola e borbonica. Dalla “Università” si originò il Comune, con suoi statuti. Nell’800 la Carboneria ebbe qui una “vendita di carbone” guidata da Gaetano Laurenti.Dopo l’annessione al Regno d’Italia ci fu la sanguinosa reazione borbonica. Seguì la storia nell’Italia unita.
Non mancano, come in ogni paese miti e leggende, e non è da meno Oricola.Un mitico cavaliere chiese ai Colonna di sistemare la strada della Piana. Da qui il nome di Piana del Cavaliere!I molti briganti hanno lasciato storie e leggende di rapimenti, fughe e tesori nascosti. Un tesoro sarebbe nella “Grotta delle Fate”. Lupi mannari ( erano malati di rabbia canina?) e streghe nei racconti fantastici. Di notte le streghe si riunivano a Ara Vento e altrove e facevano grandi scorribande con i cavalli presi nelle stalle: la mattina quei cavalli erano sudatissimi e le loro code erano intrecciate incredibilmente.(Queste streghe si ritrovano in molte leggende paesane: Oltre alle leggende fiera deve esser Oricola per illustri personaggi:I capi degli Equi rappresentanti locali di Poppedio SILONE ( da cui prese lo pseudonimo il grande scrittore Ignazio Silone), che fu uno dei capi della Guerra Sociale contro Roma.Muzio.Le Famiglie De’ Vecchi, Ferrari e Laurenti,Minati, Nitoglia e Dari, Ferrari, De Santis, ; il filosofo Simone Nitoglia;Adriano Montaneo detto “ Il Generale della Montagna”.Livio Mariani Triunviro delle Repubblica Romana del 1849 e storico locale.Alba e Giovannina Miniati, riconosciute dal Governo USA come benemerite, per aver aiutato soldati statunitensi nella II Guerra Mondiale. Carmelo Maggio, benemerito. Livio Laurenti,dirigente scolastico locale e nazionale. Quante emozioni osservando questo paese, pieno di storia e antichi dilemmi, il profumo della storia è immerso nella sua bellezza.
( Cicchetti Ivan )