“Tommaso Coletti, capogruppo del #PD dice “Il no al GPL ci toglie 53 milioni”. E’ un ricatto? Noi crediamo che quei soldi appartengano agli ortonesi e non a PD, sono fondi che hanno origine dalla tasse pagate dai cittadini” – a dichiararlo è Sara Marcozzi, consigliere regionale –
Coletti si riferisce ai 53 milioni di Euro stanziati nel MASTERPLAN Renzi-D’Alfonso per “potenziare” il porto e le relative infrastrutture di supporto ad esso, quei 53 milioni tanto pubblicizzati per le vie di Ortona dal Consigliere regionale Camillo D’Alessandro con tanto di manifesti “Ho fatto per Ortona”.
“Pare che finalmente anche D’Alessandro si sia accorto che i cittadini di Ortona il mega progetto cementificante non lo vogliono” continua Marcozzi “dov’è stato fino a ora?”
C’è voluto un duro lavoro del gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle di Ortona per portare alla luce quel progetto, di fatto, nascosto dalla Regione e per carpire la coscienza della cittadinanza ortonese.
Oggi le forze politiche comunali sembrano fuggire ogni responsabilità.
“Siamo sicuri che la realizzazione del progetto dell’impianto di stoccaggio GPL e nuovo porto sia progresso e sviluppo? Siamo sicuri che i cittadini di Ortona vogliano questo per la loro meravigliosa città, per il loro mare, per il castello, per i ripari di Giobbe? – continua Marcozzi –
Noi siamo convinti di NO. Crediamo nel TURISMO e nello SVILUPPO SOSTENIBILE.
Come la costruzione di un ACQUARIO, ad esempio, proposta protocollata in Comune dai nostri attivisti, proprio come a Genova – e previo studio di fattibilità – attirerebbe turisti, genererebbe entrate per il Comune e fornirebbe lavoro.
I numeri dell’acquario di Genova:? 1,3 milioni di visite nell’ultimo anno e 250 posti di lavoro tra biologi, ingegneri e manodopera oltre l’indotto” continua Marcozzi.
“Per questo crediamo che sia necessario un REFERENDUM CONSULTIVO per permettere alla popolazione di Ortona di decidere del loro futuro! Nel frattempo, – conclude Marcozzi – questa mattina abbiamo depositato in Comune oltre 300 osservazioni di cittadini contro il progetto che si sommano alle oltre 2.000 firme già raccolte”.