“La prossima settimana riporteremo in Commissione la proposta di Legge di Forza Italia per salvare dalla chiusura l’ospedale civile di Popoli. Chiederemo che alla seduta possano partecipare anche tutti i sindaci che stamane hanno protestato sotto la sede della Asl di Pescara, sindaci che si sono spogliati, seppur tardivamente per qualcuno, della propria maglietta di partito per manifestare il proprio dissenso contro quel provvedimento adottato dalla Regione Abruzzo che non abbiamo mai esitato a definire folle e dissennato. Ed è folle perché, al di là del Piano Lorenzin, oggi è possibile salvare quel nosocomio con la nostra proposta di legge in deroga al Piano, deroga resa necessaria e obbligatoria dall’emergenza sisma in atto, in combinato disposto con l’emergenza meteorologica che ha devastato la provincia di Pescara con frane che oggi rendono impraticabili tre quarti della viabilità territoriale. Oggi siamo in una situazione completamente nuova rispetto al 2014, quando è cominciato il processo di impoverimento della nostra sanità, una situazione che impone l’adozione di provvedimenti straordinari rispetto alla programmazione attuale e che vanno rappresentati e difesi dinanzi al Governo. Porteremo la nostra proposta in aula, dove vogliamo vedere quali consiglieri della maggioranza si assumeranno la responsabilità di privare un territorio situato in piena zona sismica di un ospedale, ovvero del primo presidio di tutela in caso di emergenza”. Lo ha affermato il Capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri in riferimento alla protesta svoltasi stamane dinanzi alla sede della Asl a Pescara.
“Nelle ultime ore stiamo assistendo a un giro di vite straordinario, con i sindaci delle aree interne che stanno incredibilmente riscoprendo il proprio ruolo e il proprio compito di rappresentare non le esigenze della politica o del proprio partito, ma del territorio che li ha eletti. E dopo la protesta ieri a Roma, oggi decine di sindaci hanno manifestato a Pescara contro il declassamento, ovvero la chiusura, dell’ospedale di Popoli – ha detto il Capogruppo Sospiri -. La prossima settimana si riaccenderà la nostra battaglia amministrativa, difenderemo con le unghie, con i denti e con l’evidenza dei fatti la nostra proposta di legge che sottolinea l’assurdità del voler declassare i pronto soccorso dei presidi ospedalieri di comuni come Popoli situati all’interno del cratere sismico o che vi entreranno a breve. I numeri che nel 2014, con l’insediamento del Governatore D’Alfonso, hanno innescato il processo di riorganizzazione della sanità territoriale, sono automaticamente venuti meno dinanzi all’attuale combinazione naturale che ha visto l’Abruzzo e la provincia di Pescara soccombere al sisma e alle nevicate. A ciò va aggiunta una delibera della Commissione Grandi Rischi, mai revocata, che ci dice che potrebbero avverarsi nuovi terremoti anche del settimo grado. Tutto questo senza dimenticare la rete viaria e infrastrutturale delle aree interne in pessimo stato dopo l’emergenza meteorologica, che, in molte zone, ha praticamente cancellato le possibilità di collegamento, ovvero ci sono zone da cui oggi non si riuscirebbe mai a raggiungere l’ospedale di Pescara per tentare di salvare una vita umana. Tutti i calcoli inerenti i ‘tempi-dipendenti’ effettuati dalla Regione Abruzzo sono venuti meno a fronte dell’emergenza che stiamo vivendo, l’ultima ondata di maltempo ha dimostrato come il Pronto soccorso di Pescara sia ormai al collasso e come i cittadini delle aree interne siano impossibilitati a raggiungere un qualsiasi presidio sanitario nei tempi stabiliti negli atti di organizzazione regionale e nazionale. Ormai la Regione Abruzzo è uscita fuori dal Commissariamento, ciò significa che il Consiglio si è riappropriato della capacità e del potere di programmare la sanità, per questa ragione ritengo che oggi sia impensabile, da parte del Consiglio regionale, pensare di applicare il declassamento dei pronto soccorso dei presidi di comuni come Penne e Popoli. Per questo – ha proseguito il capogruppo Sospiri – abbiamo presentato una proposta di legge in deroga per fermare la chiusura degli ospedali in considerazione della situazione straordinaria che stiamo vivendo. Porteremo la nostra proposta in aula e a quel punto faremo appello al senso di responsabilità di ciascun singolo consigliere di maggioranza, senso di responsabilità che hanno nei confronti dei cittadini e non del Governo che ha il dovere di riconsiderare la nostra situazione alla luce di emergenze naturali affrontate dai sindaci lasciati sino a oggi soli”.