‘Vi aspettiamo con tutto il cuore’, recitava così lo scorso maggio Anna Maria Casini in uno spot di promozione turistica della Regione Abruzzo. Invece, dopo un mese dal 18 maggio, data della riapertura dei musei e delle attività turistiche, Sulmona resta una città chiusa. L’Ufficio turistico cittadino è sbarrato, così come i Musei e tutto il patrimonio artistico culturale della città, ed i turisti che giungono a Sulmona trovano un prolungato ed immotivato lockdown in una città in cui non è possibile nemmeno chiedere informazioni. Questa condotta aggrava, qualora ce ne fosse bisogno, lo stato di crisi economica della città, amministrata a colpi di coda dell’ultim’ora, dopo quattro anni di assenza di programmazione su tutto, e quindi anche sulle politiche del turismo. Il relativo assessorato è solo una sedia occupata da una persona di cui non ci si ricorda neppure il nome, che difetta di programmi e strategie e che invia all’esterno un messaggio negativo e degradante, creando al tempo stesso danni economici per tutti i coraggiosi operatori del settore. È ancora più scandaloso perciò il post apparso sulla pagina facebook del Comune di Sulmona in cui si annunciava che ‘L’Amministrazione comunale anticipa la riapertura dei musei e dei servizi turistici per la settimana entrante’. Anticipa rispetto a cosa? In realtà è in ritardo di un mese! Quel che è certo è che Sulmona continua a perdere tempo ed a subire altri danni sia all’economia che all’immagine in un settore che, per essere trainante, richiede conoscenza ed impegno quotidiano, presenza sul territorio e voglia di fare. Come Partito Democratico siamo molto preoccupati dalla superficialità e scelleratezza con cui una giunta sgangherata, figlia solo di patti più o meno politici, continua a gestire gli ultimi scampoli di una disastrosa avventura amministrativa. Il COVID ha riscritto il nostro presente ed il nostro futuro ed ora come mai avremmo bisogno di scelte coraggiose e lungimiranti, ed invece siamo costretti ad assistere a quanto di peggio si potesse immaginare: l’attaccamento alle poltrone finalizzato a quelle indennità che si sono intascati anche nei mesi in cui non si sono neppure riuniti ! Tutto questo dimostra, parafrasando lo spot della Casini, quanto poco a cuore ha la sorti città, a differenza dei vuoti proclami che, se avesse un minimo di decenza, dovrebbe avere la bontà di risparmiarci.