Meteo approfondimento. Facendo l’esempio delle aree interne appenniniche, dove quasi sempre l’aria risulta meno umida, ma anche sui versanti, quando si innescano correnti di Garbino (vento di caduta), l’aria è torrida o caldo/secca e il rischio di incendi aumenta terribilmente. Prendendo come punto di riferimento il nostro territorio abruzzese, il Monte Salviano e altre montagne foriere di vegetazione, purtroppo risultano soggette a numerosi incendi durante l’Estate, non solo dovuti alla piromania, ma anche ai fattori meteorologici favorevoli, tra cui innanzitutto il calore e il vento secco. Qualsiasi tesa corrente d’aria, anche se fresca, inoltre, sposta significativamente le immense fiamme che, in questo modo, oltre a ricevere grandi quantità di ossigeno, trasmettono il calore prodotto dalla combustione verso altri arbusti, alberi e restante vegetazione, alimentando e ingrossando l’incendio boschivo. Tornando all’area anticiclonica, se sufficientemente stabile, può favorire anche un incremento della siccità e quindi un terreno maggiormente secco che, a contatto con i venti meridionali, accresce il rischio incendi.
Ricorderemo sicuramente le Estati del 1993 e del 2003, quando i Canadair spensero le fiamme dei violenti incendi che, nonostante i notevoli interventi, purtroppo riuscirono a bruciare gran parte della flora del Monte Salviano, sede di cultura a stretto contatto con la natura.
Nella fotografia, scattata nella giornata odierna, il “drammatico” incendio boschivo che sta interessando il Monte Morrone, a Sulmona (Valle Peligna).
Vi ringrazio per l’attenzione.
Riccardo Cicchetti