Pescara, Alessandrini sfiducia tre Asessori. Fiorilli: sindaco non adotta nessuna iniziativa

Fiorilli – (Pescara – Mi piace) sulla sfiducia del sindaco Alessandrini verso tre assessori.
“Suona come una sfiducia a tutti gli effetti nei confronti di ben tre assessori comunali la posizione di inerzia pervicacemente difesa dal sindaco Alessandrini che, dinanzi alla spaventosa impennata dei valori di polveri sottili a Pescara, ha semplicemente deciso di non adottare alcuna iniziativa. Ben tre assessori, Di Carlo, Civitarese e Allegrino, gli hanno chiesto di disporre il blocco del traffico per tentare di tamponare la gravità della situazione e lui ha semplicemente negato tale possibilità, di fatto avocando a sé le deleghe dei suoi assessori il cui operato, a questo punto, vale meno di zero. Francamente ritengo che, a fronte di tale decisione, i tre assessori dovrebbero prendere atto del proprio ruolo di ‘prendipolvere’ in seno alla giunta e dovrebbero rassegnare le proprie dimissioni. Dall’altro lato, non potendo condividere la posizione del sindaco Alessandrini, l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ scriverà direttamente alla Asl e all’Istituto Superiore di Sanità, ai quali trasmetteremo i dati dei superamenti registrati nell’ultimo periodo, chiedendo lumi circa le iniziative da intraprendere in tali circostanze, sollecitando una sorta di commissariamento del sindaco a tutela della salute dei cittadini”. Lo ha detto l’avvocato Berardino Fiorilli tornando a intervenire sull’impennata dei valori delle polveri sottili, abbondantemente superiori ai limiti di legge.
“E’ evidente che le chiusure al traffico domenicali sono dei palliativi a fronte del quotidiano superamento dei limiti di Pm10, è evidente che servono quelle misure strutturali che il centrodestra aveva avviato, è evidente che servono misure coraggiose, seppur inizialmente impopolari, per affrontare la problematica – ha rintuzzato l’avvocato Fiorilli -. Ma amministrare una città impone anche questo, ovvero l’obbligo di adottare scelte necessarie, seppur antipatiche, senza farsi tirare alla giacchetta dagli interessi di parte. Ecco perché il centrodestra aveva avviato una consistente e funzionale pedonalizzazione della città, non solo in via Firenze, ma soprattutto in corso Vittorio Emanuele, unico strumento per decongestionare la viabilità in centro e dirottare il volume di auto su ben tre strade alternative, via Ferrari, via Pavone e Bassani e la strada sulle aree di risulta. E i livelli del Pm10, ai minimi storici nel periodo di operatività di quel provvedimento viario, ci hanno dato ragione. Purtroppo il Pd, tornato al Governo della città, non ha saputo resistere alle lusinghe della popolarità a tutti i costi e ha riportato Pescara a vent’anni fa, riaprendo alle auto il corso, e riportando i gas di scarico sull’asse, e oggi ne vediamo e viviamo gli effetti. Oggi però il momento del temporeggiamento è finito, i pescaresi non possono continuare a respirare ogni giorno un’aria appestata, peraltro senza neanche esserne informati da chi avrebbe il dovere istituzionale di informarli e proteggerli. Ora, in piena emergenza, per ottenere la riduzione dei valori di polveri sottili c’è un’unica strada, il blocco del traffico per calmierare la situazione e lo hanno capito anche ben tre assessori del sindaco Alessandrini che stanno premendo per l’ordinanza temporanea di chiusura del traffico del centro cittadino, uscendo anche pubblicamente con tale richiesta. Peccato che dinanzi a loro si siano trovati il muro del sindaco Alessandrini che li ha praticamente sfiduciati: in sostanza li ha ringraziati per il lavoro di studio fin qui condotto, ma quel lavoro è inutile perché le decisioni le prende lui e di chiudere al traffico la città, seppur obbligatorio per legge, non se ne parla proprio, i pescaresi possono continuare a respirare un’aria avvelenata pur di non scontentare i commercianti che probabilmente non hanno compreso la gravità della situazione. Una posizione, quella del sindaco Alessandrini, che suona come un vero benservito di cui i tre assessori dovrebbero prendere atto e agire di conseguenza, rassegnando le proprie dimissioni, anche per rispetto alla propria dignità e al proprio lavoro. Ovviamente – ha aggiunto l’avvocato Fiorilli – non possiamo accettare supinamente tale inerzia. A questo punto invieremo una nota dettagliata alla Asl di Pescara, ma soprattutto all’Istituto Superiore di Sanità, trasmettendogli i dati dei superamenti dei valori di Pm10 registrati nell’ultimo periodo, chiedendo di formalizzare in maniera precisa cosa prevede la norma in simili casi, ovvero quali sono le azioni obbligatorie che i sindaci devono adottare a fronte di simili emergenze e, soprattutto, chiederemo indicazioni sul da farsi a fronte dell’inerzia del sindaco di Pescara”.

 

Redazione - Il Faro 24

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