Svolta nelle indagini dei Carabinieri di Pescara, guidati dal Colonnello Riccardo Barbera, a seguito della violenza ai danni di una giovane donna mentre si allenava in palestra.
Questa mattina i Carabinieri di Pescara, all’interno della locale casa Circondariale,, dove da alcuni giorni e’ recluso l’albanese XHAFA Edmond, lo hanno raggiunto in carcere per notificargli il provvedimento di ordinanza di applicazione di misura Cautelare emesso nella serata di ieri 8 agosto 2022 dal Giudice per le Indagini Preliminari Dott. Nicola Colantoni, su richiesta avanzata dal Pubblico Ministero Dott.ssa Benedetta Salvatore.
Quale capo di imputazione vede lo straniero indagato per il reato previsto e punibile dall’art.612 bis del codice di procedura penale, perché’ cagionava in danno di una giovane, che frequentava la sua stessa palestra e con la quale egli intratteneva una relazione affettiva con reiterate condotte persecutorie consistite nell’aggredirla verbalmente ogni qualvolta la vedeva in palestra intenta a parlare con un ragazzo, pretendendo spiegazioni a riguardo, nel controllarla continuamente dicendole che doveva starsene a casa e che non sarebbe dovuta uscire con nessuno se non con lui, nell’insultarla con parole del tipo “ Schifosa di merda” “Stronza” nel minacciarla che se l’avesse vista in giro con qualche ragazzo le avrebbe sparato ad una gamba (si ricorda per i Carabinieri di Pescara hanno tratto in arresto il culturista proprio perché’ trovato con una pistola ed altro materiale) cosi non avrebbe potuto più allenarsi, precisandole che non aveva niente da perdere. Proprio per questioni di infrenante gelosia, all’interno della palestra, in un episodio le lanciava un manubrio da 12 chili che la giovane per caso fortuito riusciva a schivare.
Il 27 luglio, la giovane vittima, all’interno della palestra veniva colpita dal culturista con un forte pugno al viso che la faceva rovinare a terra e dopo averla rialzata tirandola per i capelli la colpiva con un pugno in testa, un calcio al braccio ed uno sulle gambe, le cagionava un trauma cranico con episodio di violenza fisica con prognosi di 22 giorni. Il tutto aggravato per quanto previsto e punibile a norma dell’articolo dell’art, 612 bis (cosiddetto codice rosso).
Con questo provvedimento, le forze dell’ordine e la Magistratura, hanno ridato la tranquillità ad una giovane donna ed alla sua famiglia.