“L’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede al sindaco Alessandrini di firmare oggi stesso il provvedimento di sfratto immediato ed esecutivo per la donna di 38 anni scoperta a vendere cocaina dentro l’alloggio popolare di via Lago di Capestrano. La firma del provvedimento è prevista e consentita dalla legge regionale vigente che prevede l’immediata decadenza dal proprio diritto all’abitazione quando questa viene usata per attività illecite come, appunto, lo spaccio di sostanze stupefacenti. Riteniamo che, vista peraltro la gravissima crisi e carenza di alloggi sul territorio, senza dimenticare l’emergenza di via Lago di Borgiano, tale iniziativa vada assunta subito, in caso contrario segnaleremo la relativa inadempienza del primo cittadino alle autorità preposte, a partire dal neo-prefetto di Pescara Basilicata”. Lo ha annunciato Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’.
“Quello che si è verificato a Pescara tra sabato e domenica scorsi è un ‘caso’ da manuale – ha ricordato Foschi -: la polizia ha fermato nel rione Villa del Fuoco-Rancitelli, un uomo che aveva appena comprato una dose di cocaina. E, sostanzialmente, grazie alla preziose indicazioni dello stesso, sono risaliti alla venditrice, ovvero una donna di 38 anni residente in via Lago di Capestrano, già nota alle forze dell’ordine. Gli agenti della squadra mobile hanno fatto irruzione nell’alloggio popolare occupato dalla stessa donna ed effettivamente, dentro casa, hanno trovato e sequestrato altri 8 grammi di cocaina, un bilancino, utilizzato per preparare le dosi da vendere, e 180 euro, chiaramente provento dell’attività ‘commerciale’. Stamane c’è stato il processo per direttissima, ma siamo già di fronte a quanto previsto dalla legge regionale sulle assegnazioni degli alloggi popolari, legge approvata grazie al centro-destra e che prevede la decadenza immediata dall’assegnazione dell’alloggio quando prove inconfutabili di Organi di polizia e giudiziari dimostrano e certificano che l’alloggio è utilizzato per attività illecite, tra cui la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Ora, è chiaro che nel caso di sabato notte, sicuramente l’arresto della donna non è avvenuto in seguito a un ‘pettegolezzo’ di palazzo tra cattivi vicini, ma in seguito al ritrovamento della droga nella casa della donna che aveva venduto pochi attimi prima una dose a un cliente. Dunque il sindaco Alessandrini può applicare la legge regionale e firmare oggi stesso un’ordinanza per togliere alla donna il diritto all’appartamento popolare e rimetterlo nelle disponibilità dell’Ater per una nuova assegnazione agli aventi diritto. Né possono essere un pretesto gli eventuali arresti domiciliari, se il giudice dovesse aver disposto tale provvedimento nel processo per direttissima – ha aggiunto Foschi -. È chiaro che il giudice dispone i domiciliari in simili frangenti in presenza di un domicilio, ma nel momento stesso in cui il sindaco di Pescara dovesse disporre la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio, sarà il giudice a dover disporre altra sistemazione per la donna eventualmente sottoposta agli arresti. A questo punto attendiamo che il sindaco Alessandrini ottemperi a quanto previsto dalla legge e faccia, egli stesso, rispettare una legge in vigore nella sua città, soprattutto in questi mesi, quando disporre anche di un solo alloggio in più in una città in cui 83 famiglie si sono ritrovate incolpevolmente in mezzo alla strada per l’inagibilità dei loro alloggi popolari, diventa fondamentale. In caso di inottemperanza, l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, oltre a informare tutte le famiglie in attesa di una casa popolare da anni, che potranno chiedere direttamente al sindaco Alessandrini perché non dispone lo sfratto per chi detiene un’abitazione per fini illeciti, provvederà a interessare della vicenda anche altri Organi istituzionali, a partire dal Prefetto di Pescara in via di insediamento”.
Vi inviamo cordiali saluti
Pescara 06.11.2017
Per info
Armando Foschi
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