In questo periodo di crisi l’attività dei Reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Pescara è concentrata verso il contrasto di quegli illeciti economico-finanziari più gravi che incidono fortemente sul tessuto economico del territorio, depauperandolo di importanti risorse; perciò e ancor più, il contrasto alle frodi fiscali rappresenta una delle priorità dell’attività di indagine della Guardia di Finanza quale Polizia Economico-Finanziaria.
Questa volta nel mirino del Gruppo Guardia di Finanza di Pescara sono finite tre società a responsabilità limitata di Montesilvano e Spoltore operanti nel commercio del tartufo soprattutto verso il centro e nord Italia.
All’esito dell’analisi di rischio operata con le innumerevoli banche dati disponibili, sul conto dei tre soggetti economici sono emerse numerose anomalie fino ad emergere quelle relative alla presentazione delle dichiarazioni dei redditi, risultando per alcune annualità “evasori totali”.
Da qui è scattato l’alert che ha portato all’avvio di tre distinte verifiche fiscali. La conseguente attività di indagine è stata svolta capillarmente in considerazione delle quotazioni elevate del tartufo ed è stata condotta sia con la disamina della documentazione contabile acquisita agli atti della verifica, sia con i pertinenti riscontri effettuati con l’ausilio delle varie banche dati in uso al Corpo.
Nel caso in specie, è stato possibile ricostruire anche documentalmente le operazioni attive e passive poste in essere e quindi di ricostruire i redditi ed il volume d’affari delle tre società di Montesilvano e Spoltore.
La mirata attività di verifica, ha consentito di accertare una base imponibile netta non dichiarata per circa 2.800.000,00 Euro con un’IVA dovuta per circa 600.000,00 Euro; nell’ambito delle verifiche fiscali sono emerse anche violazioni penali-tributarie per due delle tre per infedele dichiarazione ex di cui all’art. 4 del D.Lgs. n. 74/2000 e sono stati denunciati all’A.G. i rispettivi rappresentanti legali.
Giova evidenziare che le frodi fiscali oltre a produrre gli effetti negativi sulle entrate dello Stato creano degli evidenti effetti distorsivi sulla concorrenza a danno dei contribuenti onesti, considerato che l’evasione delle imposte operata dagli operatori infedeli, consente di assumere posizioni di ingiusto vantaggio sul mercato di settore, grazie alla possibilità di praticare prezzi più concorrenziali solo, però, quale risultato degli illeciti tributari perpetrati.