Presentato stamane il primo report degli impatti economici degli eventi sui settori commercio e turismo cittadini. Hanno illustrato scopi ed esiti dell’esperimento che di fatto è una prima internazionale per metodo di rilevamento e campione, l’assessore alle Attività produttive, Turismo e Grandi Eventi Giacomo Cuzzi, il presidente della Commissione Consiliare Commercio Piero Giampietro, il professor Edgardo Bucciarelli dell’Università d’Annunzio che ha realizzato le rilevazioni.
“Abbiamo sin dall’inizio organizzato eventi avendo come missione la rigenerazione dell’attrattività, cittadina – esordisce l’assessore Giacomo Cuzzi – crediamo che tali eventi non debbano far sorridere solo chi li organizza, ma a produrre effetti sul settore economico. Questa finalità che grazie allo studio che presentiamo si trasforma in piena consapevolezza, ci spinge ad investire anche in un momento di difficoltà, affinché tale azione possa portare un riscontro economico per la città tutta. Per capire come calibrare tale azione, ci siamo affidati allo studio dell’Universistà d’Annunzio per avere un approccio scientifico, perché l’intrattenimento è sempre stato visto non come investimento serio, ma in modo deteriore, invece non è così: la cultura detiene il 70 per cento del patrimonio del nostro Paese, abbiamo questa grande ricchezza e su questo settore si deve investire. Per capire come, abbiamo promosso il primo esperimento internazionale su questa materia, lo studio, realizzato dall’Università d’Annunzio è stato presentato all’università Ca’ Foscari di Venezia ad un work-shop. E’ un lavoro inedito ed interessante per l’effetto che la Notte bianca ha su chi l’ha vissuta e sugli esercenti che ne sono stati in parte interpreti.
La prima Notte Bianca è stata un investimento di soli 20.000 euro, che ha prodotto un ritorno di 200.000 persone; la seconda nonostante abbia combattuto contro il maltempo ha comunque avuto un riscontro perché i rinvii hanno comunque fatto arrivare gente in città. Ma tutto questo vuole focalizzare l’attenzione su quella che è la funzione degli eventi e come l’Amministrazione può migliorare la propria offerta: vedere quello che i consumatori vogliono e cercano. Stiamo lavorando sugli eventi messi a sistema. Lo stiamo facendo quest’anno con Luci d’Artista, lo abbiamo fatto con il Video Mapping che da una proiezione sperimentale è divenuto un festival, lo facciamo con il Capodanno e con gli eventi programmati per tutta la stagione estiva: tanti appuntamenti programmati con l’intento di rigernerare l’attrattività e il potenziale economico della città. Lo facciamo comunque come ente in predissesto, mettendo a frutto la tassa di soggiorno che ha comunque giovato, perché con i proventi stiamo rimettendo in piedi e ricostruendo tutto il comparto turistico. Sono entrate risorse importanti nel 2016, ne entreranno di maggiori nel 2017.
La ricerca, di cui ringraziamo l’Università, sarà presto pubblicata e sarà anche oggetto di un convegno con i Comuni dell’ANCI che hanno buone pratiche da raccontare, al fine di estendere l’esperimento e unire la Notte Bianca di Pescara a quelle dell’Adriatico, creando un evento unico”.
“Per superare le difficoltà abbiamo cercato di portare le persone a spendere sul territorio – aggiunge Piero Giampietro – E’ un traguardo realizzabile: in questi due anni abbiamo dato esempi di come ciò sia possibile, di come si possa fare cultura e non il “festival della porchetta”, generando valore aggiunto e occupazione sul comparto economico della città e del territorio, di come si possa creare dal nulla un’occasione per dare respiro all’economia di più comparti che altrimenti non avrebe altre risorse. Per capire come fare meglio, l’Amministrazione per la prima volta si affida ad un ente terzo che con le sue rilevazioni ha studiato l’impatto degli eventi sulla città. Questo tipo di rilevazione è indispensabile per capire e va ampliata, perché si possa finalmente avere la consapevolezza che questo settore è il principale elemento di reddito per la città ed è un’occasione che Pescara e le sue forze economiche non possono perdere”.
“Pubblicheremo la ricerca entro la fine dell’anno – dice il professor Edgardo Bucciarelli – Voglio prima di tutto ringraziare i giovani ricercatori dell’Università di d’Annunzio e della Fondazione Giovani Commercialisti che ne sono stati il prezioso motore. Sono grato al Comune che ha investito, rischiando anche nella ricerca scientifica in campo economico sociale e ancora di più di tipo sperimentale, che è un campo del tutto inedito a livello istituzione. Quando si parla di economia sperimentale si parla di un qualcosa che ci riporta a studiare la persona al centro dell’economia. Ed è proprio questo che abbiamo fatto, mettendo a fuoco il consumatore, il soggetto fruitore della Notte Bianca 2016 e l’esercente. Il campione è costituito da 419 consumatori e 51 esercenti, abbiamo usato un protocollo inedito a livello internazionale, divenuto materia di studio all’Università Ca’ Foscari, dove è stata certificata la validità scientidfica della rilevazione metodologica. Il 60 per cento delle 419 persone che si sono sottoposte volontarimanete all’esperimento percepiscono un valore positivo del contesto e del consumo e hanno partecipato attivamente investendo sull’evento molto più di quanto avevano intenzione di fare.
La prima sezione individua la risposta eccellente e inedita che invita a dare una precisa identità alla Notte Bianca di Pescara perché cresca ancora. La fascia più rappresentativa ell’utenza va dai 34 anni in su, il 50 per cento è in arrivo da fuori città ed ha un reddito medio. Malgrado le condizioni meteo averse e i rinvii, i dati motivano ad investire nuovamente in futuro sull’evento, con l’invito a diversificare ulteriormente l’offerta di beni e attività culturali in modo da configurare l’identità della Notte di Pescara nel mondo. Dai riscontri si evidenzia la necessità di potenziare i trasporti nell’area interessata, in modo che navette possano mettere in comunicazione tutte le varie zone degli eventi.
La seconda sezione riguarda la “parte intertemporale di consumo”, cioè le intenzioni di spesa dei potenziali utenti che hanno scelto Pescara e hanno investito su più fronti economici, dal food, al beverage, senza disdegnare abbigliamento e altri settori merceologici, oltre all’offerta culturale.
La terza parte riguarda l’indice del valore del consumo, che alla predisposizione positiva all’acquisto medio alta riscontrata nei consumatori, associa un grado di soddisfazione medio alto degli esercenti, che grazie alla Notte bianca hanno avuto introiti che altrimenti non avrebbero riscontrato. L’invito è ora a creare un tavolo per le idee più importanti, per capitalizzare questi valori e calibrare al meglio l’evento per la città, il territorio e tutti i suoi soggetti”.