I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, nell’ambito delle attività volte alla salvaguardia della sicurezza e della salute dei consumatori, nel corso di attività info-investigative poste in essere in Pescara e Montesilvano hanno focalizzato l’attenzione su prodotti, venduti come cosmetici, ma medicinali a tutti gli effetti, utilizzati per lo “sbiancamento della pelle”.
Non solo, soprattutto, a seguito del rinvenimento e degli accertamenti svolti, i medicinali sono risultati vietati, in quanto non autorizzati e, perciò, clandestinamente importati e commercializzati presso 5 negozi individuati, gestiti da cittadini extracomunitari (3 da cittadini pakistani, uno da cittadino bengalese ed uno da cittadino della Guinea), per cui si è pervenuti alla denuncia di 5 soggetti ed al sequestro di oltre 650 prodotti medicinali, (nonché di 52 fra orologi e monili con marchi contraffatti).
La pratica dello sbiancamento cutaneo è diffusa in molti Paesi e può essere definita come l’uso abitudinario, a fini estetici, di sostanze in grado di ridurre l’intensità della pigmentazione di una cute naturalmente scura.
I prodotti utilizzati sono numerosi e contengono una grande varietà di principi attivi, spesso associati tra loro, e vengono presentati perlopiù in forma di creme che, in diversi Stati extraeuropei, sono distribuite come cosmetici oppure vendute attraverso canali non regolati dalle norme sanitarie e che, non di rado, entrano a far parte di commerci illegali.
Le sostanze dotate di un’attività sbiancante sono numerose e vanno da quelle certamente velenose, come il mercurio, a quelle che, invece, sono regolarmente autorizzate come principi di medicinali dermatologici.
Tra queste ultime, sono molto utilizzati per la loro capacità di ridurre la pigmentazione cutanea e, quindi, con finalità estetiche improprie e pericolose, i farmaci appartenenti alla famiglia del cortisone e, soprattutto, quelli a lunga durata d’azione ed elevata potenza quali il clobetasolo, il betametasone o il hydrochinone.
Nel nostro Paese e in tutta l’Unione Europea, questi medicinali sono prodotti e commercializzati nel rispetto delle rigorose regole comunitarie dettate a difesa dei cittadini unicamente nelle farmacie e dietro prescrizione medica.
Le creme sbiancanti introdotte illecitamente in Italia e sequestrate invece, contendo corticosteroidi o altri componenti pericolosi non sono registrate tra i farmaci ammessi, risultando privi di AIC (L’autorizzazione all’immissione in commercio di un farmaco, concessa dall’Agenzia Italiana del Farmaco A.I.FA. dopo che ne ha valutato la sicurezza e l’efficacia; costituisce, di fatto, la “carta di identità” del medicinale poiché in essa sono indicati le caratteristiche essenziali che lo identificano); motivo per il quale ne è vietata l’importazione, salvo in presenza di speciali e specifiche autorizzazioni o condizioni (D.Lgs. 219/2006 art. 158 comma 8).
Gli effetti dannosi che possono essere provocati dall’uso improprio di creme a base di corticosteroidi – medicinali efficaci e sicuri solo se scientificamente approvati e se impiegati secondo prescrizione medica – sono molteplici e possono arrivare a causare danni rilevanti non solo a livello cutaneo (iperpigmentazione, ipertricosi o comparsa di strie cutanee simili a smagliature) ma anche a carico dell’intero organismo (diabete, ipertensione arteriosa o malfunzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene) per gli effetti sistemici derivanti dall’assorbimento incontrollato del principio attivo.
Stante la descritta pericolosità di questi prodotti, quindi, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara, hanno individuato in suddetti negozi gestiti da cittadini stranieri, ove tali prodotti erano esposti per la vendita.
L’accesso in detti esercizi commerciali consentiva di rinvenire e sottoporre a sequestro oltre 650 confezioni di tali prodotti (medicinali a tutti gli effetti), contenenti sostanze cortisoniche, privi di ogni autorizzazione necessaria all’importazione nel territorio nazionale e di indicazioni in italiano delle avvertenze e delle modalità d’uso oltre che della tipologia di prodotto sulle confezioni.
Nel corso di uno dei controlli sono stati rinvenuti anche 52 fra orologi e monili di note griffes contraffatti.
Il peculiare intervento dalle Fiamme Gialle di Pescara è solo l’ultimo di una piano operativo di contrasto posta in essere nel settore della sicurezza dei prodotti, in parallelo con quello del contrasto alla contraffazione di marchi, a conferma della massima attenzione del Corpo verso i fenomeni che oltre a minare l’economia legale, possono nuocere gravemente alla salute dei cittadini consumatori. E’ infatti solo di pochi giorni fa l’ultimo intervento operato dalla Compagnia di Pescara nel settore dei prodotti cosmetici che ha visto il sequestro di 500 prodotti cosmetici venduti con marchi contraffatti di note griffe nazionali e internazionali.