PIER CARMINE TILLI, 37 ANNI, CONFERMATO PRESIDENTE DI COLDIRETTI CHIETI MANDATO BIS PER IL GIOVANE VITIVINICOLTORE DI CASOLI

Pier Carmine Tilli, 37 anni, imprenditore vitivinicolo di Casoli in cui gestisce l’omonima cantina, è stato confermato alla guida di Coldiretti Chieti per i prossimi cinque anni. Lo ha deliberato ieri sera l’assemblea provinciale che si è tenuta, alla presenza del direttore provinciale Luca Celestino, nella sede sociale di Francavilla al mare, in via Adriatica Sud, per rinnovare gli organi sociali e per fare il punto sulla situazione economica della provincia teatina, attualmente provata dalle conseguenze delle alluvioni del mese di maggio che hanno fortemente compromesso le principali coltivazioni tra cui la vite.

«Sono onorato che l’assemblea mi abbia confermato la fiducia. Si apre oggi un nuovo percorso in cui continueremo a portare avanti le battaglie e le progettualità avviate con l’obiettivo di sostenere imprese e territorio. La provincia chietina è una provincia profondamente agricola, principalmente rappresentativa del settore vinicolo e olivicolo ma caratterizzata da una varietà importante di indirizzi produttivi. Dovremo puntare su progetti economici e di filiera, sulla consulenza e sulla formazione. Nel prossimo quinquennio dovremo poi potenziare il progetto economico di Campagna Amica e dei suoi mercati di vendita diretta, che in tutta Italia si stanno dimostrando non un semplice luogo di compravendita ma di socialità e incontro su temi e valori legati alla corretta alimentazione. Molto è stato fatto ma c’è ancora molto da fare. Con il supporto del consiglio e della Direzione provinciale sono certo che avremo risultati sempre più incisivi ed importanti. Andranno, pertanto, programmate attività di animazione sulle zone per diffondere in maniera adeguata quelli che sono i valori e la politica sindacale di Coldiretti con l’obiettivo di poter rafforzare la presenza degli uffici sulle aree agricole non presidiate e di esprimere un elevato livello di servizio potendolo potenziare ed accrescere qualitativamente”.

Nell’accettare il secondo mandato, il presidente Tilli ha illustrato i punti salienti e le priorità della nuova classe dirigente elencando le maggiori problematiche del settore. Dalla necessità di semplificazione della burocrazia al potenziamento delle “filiere” locali compresa quella zootecnica, dallo sviluppo della agricoltura sociale al potenziamento dell’internazionalizzazione fino alla lotta contro il proliferare dei cinghiali, che resta “uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo delle aziende e dei giovani che vogliono investire nel settore” insieme alla “calamità peronospora che ha colpito duramente la provincia di Chieti e che quest’anno sta mettendo a repentaglio la produzione vinicola di quest’anno, per la quale dobbiamo trovare al più presto una soluzione”

L’elezione del presidente provinciale chiude una tornata di rinnovi su tutto il territorio chietino che è culminata con la nomina, accanto a Pier Carmine Tilli, del nuovo consiglio direttivo provinciale, composto da Antonio Antenucci (San Salvo), Nicola Caravaggio (Rocca San Giovanni), Sergio Carosella (Chieti), Domenico La Palombara (Vasto), Luciano Manzi (Monteodorisio), Daniele Paolucci (Torino di Sangro), Carmine Rossi (Villa Santa Maria), Enzo Suriani (Atessa) e Argentino Trolli (Chieti Adriatica Marrucina). Soddisfatto per l’esito delle votazioni anche il Direttore provinciale. “Il quinquennio che ci aspetta sarà ricco di opportunità, ma anche di sfide che dovremo saper cogliere ed affrontare nel migliore dei modi – dice il direttore Celestino, arrivato in Abruzzo da poche settimane – la conferma del presidente Tilli richiama la nostra attenzione ai giovani imprenditori e alle problematiche che vivono in questo momento di forte crisi e di cui Coldiretti vuole farsi carico per trovare soluzioni condivise e funzionali. A preoccuparci maggiormente è ora la situazione della viticoltura, settore fortemente rappresentativo del territorio, su cui oggi pesano le problematiche collegate alla peronospora che stiamo affrontando a tutti i livelli istituzionali e con un assiduo confronto con la base associativa e imprenditoriale”.

Redazione - Il Faro 24

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