Salve a tutti e bentrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.
La vulnerabilità del Vortice Polare, permette forti irruzioni d’aria gelida di origine artica verso le aree russo-siberiane e, di conseguenza, un proseguo della stagione invernale in grande stile, con la conseguente genesi o il successivo irrobustimento della figura termica denominata Anticiclone Russo-Siberiano. L’Anticiclone Russo-Siberiano nasce dalle steppe siberiane-kazake, molto al di sopra degli Urali. Su tali regioni della Russia, un’ampia depressione polare in quota abbastanza debole, fa sì che le ondate di gelo dall’Artico aumentino e l’aria gelida dilaghi nelle grandi pianure, per l’appunto a causa della scarsità di rilievi. Essa si accumula nel grande catino russo-siberiano per via dell’effetto albedo, ossia della quantità del manto nevoso al suolo dovuto ai lobi del Vortice Polare che subiscono uno split e si dirigono verso più basse latitudini, causando continue tempeste di neve sulla Russia e sull’Europa orientale. In questo modo l’aria diviene davvero molto più fredda o gelida del suo luogo d’origine, mediante la riflessione della radiazione solare da parte del manto nevoso che consente una diminuzione sempre più significativa dei valori minimi delle temperature e un appesantimento degli strati d’aria soprastanti, cosicché vi è un incremento della densità della massa d’aria, la quale, in questo modo, ha una matrice polare-continentale, proprio perché proviene dal Mar Glaciale Artico, ossia direttamente dalla calotta, ma si trasforma nelle steppe siberiane, ossia nelle regioni polari della Russia, perciò l’innevamento di taluni territori geografici, come vi parlai nell’editoriale di approfondimento riguardante le ipotesi di questo Inverno, giova un ruolo importante soprattutto per quanto riguarda le dinamiche del nostro Inverno europeo, che in tal modo rispetta pienamente le sue caratteristiche, salvo qualche temporanea fase caratterizzata da scarsa dinamicità rappresentante brevi periodi miti.
In effetti, a partire dalla giornata di venerdì di questa settimana, la circolazione atmosferica subirà un cambio di rotta. Un abbassamento di latitudine dell’Anticiclone delle Azzorre, infatti, determinerà l’afflusso di correnti d’aria instabile e moderatamente fredda di matrice nord-atlantica o di origine polare-marittima, recanti due perturbazioni. La prima perturbazione apporterà annuvolamenti sulle regioni di nord-ovest e sui settori tirrenici entro venerdì e sabato, la seconda, invece, sarà decisamente intensa e arriverà tra domenica e in particolare lunedì della settimana che viene, portando un nuovo carico di piogge, temporali localmente anche di forte intensità sulle regioni del Nord e del Centro-Sud Italia e nevicate a quote di montagna (medie/medio-basse), proprio perché, la circolazione depressionaria o di bassa pressione, richiamerà aria fredda artica proprio dai Balcani, risucchiandola attraverso intense correnti nord-orientali, decisamente più fredde delle iniziali libecciate. Intanto, le imponenti ondate di gelo artico sugli alti territori asiatici, faranno sì che nasca un vasto Anticiclone Russo-Siberiano, il quale, durante la prossima settimana, specie a partire della metà di quest’ultima, approfitterà del moderato flusso atlantico consentito da una minore propensione dell’Anticiclone delle Azzorre nel muoversi verso nord/nord-ovest. L’area di alta pressione stracolma d’aria gelida e pellicolare di matrice polare-continentale, potrebbe dunque espandersi fino all’Europa settentrionale e orientale, andando a rialimentare una circolazione instabile sul Mare Nostrum, avente dei bacini con una superficie marina molto mite rispetto alla norma, quindi in grado di impregnare la massa d’aria gelida e secca di instabilità o di umidità, facendola contrastare con la complessa orografia delle Alpi ma soprattutto dell’Appennino. Se fosse così o se tale tendenza meteo venisse confermata, durante il corso della prossima settimana, ci sarà un’irruzione d’aria gelida proveniente dalla Siberia e nevicherebbe fin lungo il piano, anche abbondantemente sulle regioni adriatiche del Centro e del Sud. Proprio per tali motivi, prendiamo quest’ultima evoluzione meteo con le pinze e torniamo a parlarne nei prossimi editoriali, considerando confermato solo l’arrivo della pioggia o del maltempo in questo fine settimana (3-4-5 Febbraio 2017).
Grazie per la cortese attenzione.
Riccardo Cicchetti