La CGIL Provinciale esprime forte preoccupazione per le sorti dei lavoratori con contratto a tempo determinato attualmente occupati presso l’Azienda COGESA di Sulmona, nonché per la tenuta stessa della corretta erogazione del servizio. Infatti, questi lavoratori svolgono il servizio di raccolta dei rifiuti nella zona della Valle Peligna e Alto Sangro e nei comuni della provincia dell’Aquila che vanno da Caporciano, passando per Navelli, Barisciano, Poggio Picenze e San Demetrio, fino a scendere nei comuni di S. Eusanio, Villa Sant’Angelo, Fossa per poi arrivare a Tornimparte e Scoppito. Solo per citarne alcuni. Con le relative frazioni. La scadenza dei loro contratti è prevista per il prossimo 31 marzo. E altre circa dieci unità hanno cessato l’attività lo scorso 31 dicembre. Le domande che fondamentalmente questa Organizzazione pone ai sindaci dei comuni soci dell’Azienda COGESA – a partire dal Comitato ristretto dei sindaci – sono due: quale sarà, appunto, la sorte di questi lavoratori e chi garantirà, a partire dal prossimo 1° aprile, la raccolta dei rifiuti nei comuni di questi territori? È proprio qui che si sostanzia la necessità di un Piano Industriale da parte del COGESA – tra l’altro mai illustrato e né tantomeno consegnato alle OO.SS. – che cali sul territorio la cosiddetta mission aziendale delineata nel Contratto di Servizio stipulato con i comuni soci. La scrivente invierà, pertanto, oggi stesso la richiesta di apertura di un tavolo sindacale permanente con l’Azienda, congiuntamente al Comitato ristretto dei sindaci, finalizzato ad un accordo sindacale per il mantenimento di tutti i livelli occupazionali, attraverso la verifica delle coperture economiche – atte a garantire la dovuta continuità salariale di tutto il personale – e l’analisi dei carichi di lavoro all’interno della stessa organizzazione del lavoro aziendale. È doveroso evidenziare che questi lavoratori a tempo determinato sono impegnati nel servizio di raccolta dei rifiuti da più di un anno e che, pertanto, hanno acquisito competenza, capacità, know how, padronanza degli automezzi e conoscenza del territorio divenuti patrimonio lavorativo da tutelare. La FP CGIL sottolinea, appunto, che l’azione sindacale riguarda tutti i lavoratori con contratto a tempo determinato impegnati nel servizio di raccolta dei rifiuti. Non è, infatti, nel genoma di questa organizzazione portare avanti lotte sindacali che perimetrano nelle vittorie solo una parte dei lavoratori. In ultimo, anticipiamo fin d’ora – anche attraverso una imminente conferenza stampa – il ricorso presso le sedi istituzionali per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali.