Premi di
lotterie che non vengono riscossi e che finiscono con il rimpinguare le casse
dell’Erario: una contingenza non così rara come si potrebbe pensare. Si pensi
alla famosa Lotteria Italia, uno dei concorsi a premi più famosi del nostro paese
soprattutto fino a qualche anno fa, prima che arrivasse il Superenalotto a
farla da padrone.
Ebbene, quella lotteria era legata al giorno della Befana, il 6 gennaio, quando
ci si radunava davanti alla tv per attendere la famigerata estrazione. È
capitato qualche volta che il primo premio non è stato ritirato. A riportarlo è
il sito Pathosonline, su dati
AGIMEC: dal 2002 ad oggi si sono registrati oltre 27 milioni di euro in premi non riscossi: il
caso più eclatante si registrò nel 2009, quando a non essere ritirato fu il
primo premio da 5 milioni di euro.
Cosa dice la legge
Non certo una dimenticanza, perché
nessuno si scorderebbe di una vincita di questo tipo: più probabile che il
proprietario del prezioso biglietto non si accorga di aver vinto o che non
ritiri la vincita entro i tempi previsti dalla legge.
Secondo la normativa vigente, infatti, i titolari dei biglietti vincenti devono
presentarsi per la riscossione entro e non oltre i 180 giorni dalla
pubblicazione dell’estrazione in Gazzetta Ufficiale: chi non lo fa, perde il
diritto ad incassare qualsiasi cifra. In sostanza può capitare che fortunati
vincitori non si presentino entro i tempi previsti perdendo così il diritto
all’incasso.
Il caso del Superenalotto
Un po’ quanto accaduto ad esempio con
l’ultima vincita record al Superenalotto dello scorso 13 Agosto in un bar di
Lodi: con 2 euro un fortunato ha vinto 209 milioni. Il vincitore ha presentato
richiesta di incasso solo ad ottobre inoltrato, rischiando di arrivare troppo
sotto la data a partire dalla quale la vincita non può più essere incassata.
L’iter della legge
prevede che il vincitore (o un notaio
incaricato), debba
presentare il biglietto alla sede Sisal: si parla quindi di un titolo al portatore, l’unico valido per la
riscossione. Una volta effettuate le debite verifiche, la Sisal stessa
provvederà ad erogare l’importo entro 31 giorni.
Tornando al discorso di partenza, ci sono altri casi di importi vinti e non
ritirati: ad esempio il secondo premio delle edizioni 2015-16 e 2011-12, per un
valore di 2 milioni di euro ciascuno. Soldi che sarebbero spettati ai giocatori
che erano stati baciati dalla fortuna ma che sono finiti a rimpinguare le casse
dello Stato italiano.