Giampiero Di Federico (11 febbraio 1955) è stato senza dubbio fra i più forti e completi alpinisti abruzzesi. Guida alpina, Istruttore Nazionale delle Guide alpine italiane per 15 anni, scrittore, giornalista, ambientalista d’azione.
Dal 1977 al 1986 si impone all’attenzione del mondo alpinistico con grandi e visionarie salite, soprattutto sul Gran Sasso d’Italia, dove ha aperto i primi itinerari di settimo e ottavo grado del massiccio. Vie difficili, spesso in ambiente severo, tanto che alcune delle sue salite, ancora oggi, non sono state ripetute.
Nell’inverno del 1978 è la prima invernale della via dei Pulpiti alla Nord della Vetta Centrale. Nel 1980, in tre giorni, realizza in solitaria la prima salita invernale del terzo Pilastro alla Vetta Orientale.
Nel solco di uno stile rigoroso, leggero e veloce, ma con alle spalle sempre una preparazione meticolosa, nel 1986 sale in solitaria e slegato i quattro Pilastri al “Paretone” del Corno Grande, concatenando le salite in un’unica giornata.
Ma è sulle Alpi, negli anni ’70 e ’80, che si è guadagnato la fama di alpinista forte e determinato, ripetendo in giornata grandiosi itinerari del Monte Bianco e delle Dolomiti, vie come il Pilone Centrale del Freney e la via Americana all’Aiguille du Dru, la via “o sole mio” sul Grand Capucin, il pilastro Gervasutti al Mont Blanc du Tacul, le pareti Nord delle Tre Cime di Lavaredo e il Diedro Oggioni in libera.
Fuori dall’Italia è noto per la prima salita assoluta del Sia Shish (7100 m) in Himalaya, ma soprattutto per aver aperto in solitaria, il 14 luglio 1985, una nuova via sul Gasherbrum I (Hidden Peak, 8.068 m): per lo stile e la velocità di questa incredibile salita (sole sette ore dalla base della parete Nord Ovest alla vetta) è considerato il più veloce salitore di una via nuova a una vetta di ottomila metri, e il primo italiano ad aver scalato un ottomila in giornata.
Da anni Di Federico è anche impegnato nella difesa delle montagne dal degrado ambientale. Per questo ha partecipato a diverse iniziative ambientaliste, non solo in Italia, con la spedizione internazionale FREE K2. Nel 1988 partecipa, con il gruppo Montagne Selvagge di Reinhold Messner, al blocco della Funivia dei Ghiacciai al Monte Bianco.
Nel suo libro “La vita è fredda”, Giampiero Di Federico racconta le sue avventure sulle montagne del mondo, sempre impegnative, spesso realizzate da solo. Ma anche avventure di vita quotidiana, alla ricerca continua di quella libertà che stiamo sempre più perdendo, in un mondo dominato dal consumismo pilotato, dalle obsolescenze programmate, dalla spersonalizzazione dei contatti umani, dalla vacuità dei social e soprattutto dal restringimento delle aree di libertà e di avventura del Pianeta.
Sarà presente alla presentazione, oltre all’autore del libro, anche il giornalista, scrittore e videomaker Stefano Ardito.