“Prendiamo innanzitutto atto che il cuore della Legge ‘Cura Abruzzo 1’, ovvero i bonus famiglia, i fondi alle imprese e la sospensione di tutte le tasse regionali, di ogni ordine e grado, che sono i pilastri delle Legge 9, non è oggetto di impugnazione da parte del Consiglio dei Ministri, certificando dunque che la norma stessa è ben costruita e che le coperture finanziarie sono affidabili. Francamente gli altri cavilli sollevati e obiettati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, fra l’altro alla vigilia della scadenza dei termini per le osservazioni, non ci preoccupano: abbiamo già riposto punto per punto producendo le nostre osservazioni e siamo convinti che non arriveremo mai a un contenzioso costituzionale, perché nessuno può vietare al nostro Governo regionale di garantire aiuti a fondo perduto alle nostre imprese a fronte di coperture finanziarie certe e già allegate ai nostri atti”. È il commento del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri a fronte del provvedimento odierno del Consiglio dei Ministri che ha impugnato la legge 9, approvata in aprile dal Consiglio regionale per dare il via alla prima serie di aiuti a sostegno dell’economia abruzzese piegata dall’emergenza Covid-19.
“Innanzitutto la tempistica ci lascia interdetti – ha sottolineato il Presidente Sospiri -: il primo aprile abbiamo approvato la legge, il MEF ha cominciato a esaminarla e solo il primo giugno, praticamente l’ultimo giorno utile, oltre che alla vigilia della Festa Nazionale della Repubblica, ci invia una serie di quesiti che pure non toccano le questioni fondamentali, ovvero il bonus famiglia, i fondi alle imprese e la sospensione di tutte le tasse regionali, dal bollo auto ai Consorzi di Bonifica, dalle Ater all’Arap. Toccano invece una serie di quesiti e chiarimenti inerenti le forme di finanziamento e il contenzioso sanitario con le imprese. Il 3 giugno abbiamo ricevuto materialmente la nota del MEF e abbiamo subito risposto in modo puntuale chiarendo, ad esempio, i termini della cosiddetta ‘pace legale con le imprese’, ovvero al fine di sostenere la ripresa dell’economia e consentire alle imprese di superare la crisi derivante dall’emergenza sanitaria in atto, la Regione favorisce ‘il componimento bonario dei giudizi pendenti’, disposizione che però ‘non si applica ai contenziosi in materia sanitaria o che coinvolgono gli enti del Servizio Sanitario regionale’. In tempo reale, ovvero tra il 4 e il 5 giugno abbiamo introdotto le modifiche richieste rispondendo ai quesiti del Mef che ieri alle ore 19 ha di nuovo reinviato altre e nuove osservazioni alla norma, chiedendo una risposta immediata, senza neanche darci quarantotto ore di tempo, sollevando dei tecnicismi inerenti l’articolo di programmazione inerente la copertura di 12milioni di euro di interventi, tra cui i 9milioni 484 mila euro del microcredito, e anche su questo abbiamo dimostrato che la misura, subito dopo l’approvazione della Legge 9, è stata oggetto di una delibera di giunta regionale di riprogrammazione economica che ha dato ampia copertura alla somma. Ci sconcertano, invece, le altre osservazioni del MEF secondo il quale la Regione Abruzzo non dovrebbe finanziare lo Smart Working dei Comuni, né tantomeno le ingenti spese non previste che le nostre amministrazioni comunali hanno sostenuto per la Protezione civile. Viene poi obiettato il finanziamento delle ‘Zone Rosse’, che però non ci sono più perché è evidente che dal primo aprile, data di approvazione della legge, al primo giugno alcune circostanze e condizioni, fortunatamente, sono cambiate, dunque è chiaro che non servono più i fondi di copertura per le zone rosse cancellate. Ora – ha detto il Presidente Sospiri – registriamo la carente cortesia con la quale il MEF ci ha inviato il primo giugno i propri quesiti dando alla Regione Abruzzo un tempo risicato per le proprie controdeduzioni, tempistica che pure abbiamo rispettato presentando e allegando la delibera che ha risolto le questioni sollevate con il finanziamento e la copertura delle misure. Sicuramente non retrocediamo dalla volontà di assegnare finanziamenti a fondo perduto alle nostre imprese abruzzesi, né di manlevare i Comuni dalle ingenti spese sostenute da un’emergenza sanitaria mondiale imprevista e imprevedibile, né di non far pagare i canoni agli agricoltori abruzzesi. Spiace che dopo quarantotto ore di lavoro del Consiglio regionale, il Governo cerchi cavillosamente di ficcare la Legge 9 nel report annuale delle norme impugnate, ma abbiamo prodotto osservazioni puntuali e siamo certi che non arriveremo mai a un contenzioso costituzionale perché abbiamo allegato tutte le coperture finanziarie di ogni singola finestra prevista e quindi il Governo sarebbe destinato a una sconfitta in caso di un confronto giudiziario”.