La partecipazione dei candidati è stata massiccia: tutte le forze politiche maggiori erano rappresentate e anche le liste minori hanno voluto far conoscere le loro idee per il territorio.
Le richieste dei costruttori sono state ritenute di buon senso e orientate all’interesse collettivo.
Il problema sostanzialmente evidenziato e su cui il Presidente di ANCE L’Aquila Ettore Barattelli a nome di tutta la categoria ha chiesto ieri precisi impegni ai futuri eletti in Parlamento è un aggiustamento dell’impianto legislativo che risolva una volta per tutte i nodi che oggi bloccano o rallentano la produzione edilizia, sia nei crateri che fuori ed in particolare l’allarmante stallo della ricostruzione pubblica nel sisma del 2009, affetta da una lentezza cronicizzata nella programmazione e progettazione di opere già finanziate che obbliga ad un fermo di risorse importanti, 500 milioni nel solo comune dell’Aquila, oltre al danno materiale arrecato alla rinascita dei luoghi.
Una task force di personale di rinforzo al Provveditorato e l’istituzione di una Conferenza Permanente di tutti i soggetti decisionali nel processo burocratico azzererebbe i tempi morti tra i vari passaggi tecnici. Inoltre le opere in capo ai provveditorati potrebbero evitare il deposito presso il Genio Civile che ha pari competenza ed autorevolezza tecnica istituzionale.
La brusca frenata della ricostruzione privata che ha fatto ridurre nell’ultimo anno gli importi dei contributi erogati da 500 a 300 milioni di euro mette a rischio gli stanziamenti del Governo che prevedevano una spesa di un miliardo l’anno.
Le cause individuate puntano sui rallentamenti del Genio Civile, su una macchinosa burocrazia che spesso duplica i medesimi controlli e sulla carenza di personale comune agli uffici più strategici.
Non ultimo, tra i problemi, l’imbarazzo procedurale dovuto alla sovrapposizione di norme diverse per i diversi crateri e alcune sottovalutazioni come la gara al massimo ribasso per la scelta dell’impresa nel cratere del centro Italia; una prassi che mette a rischio la qualità delle realizzazioni e apre la strada alla concorrenza sleale, quando non alle infiltrazioni malavitose.
La battaglia sulle tasse da restituire è sostenuta anche nel documento ANCE per la rovinosa ricaduta che avrebbe sul tessuto produttivo.
I candidati hanno dimostrato affinità di vedute circa le soluzioni da adottare che passano per un potenziamento delle forze ed uno snellimento procedurale.
E’ ormai acquisito l’assunto che le costruzioni siano un motore dell’economia: 1 miliardo speso nelle costruzioni genera effetti pari a 3,5 miliardi e crea 15.500 posti di lavoro. Le costruzioni rappresentano l’8% del PIL nazionale.
“Siamo un settore determinante non solo perché siamo gli esecutori materiali della rinascita, come ultimo anello della filiera della ricostruzione – ha commentato Barattelli – ma perché per l’edilizia passa lo sviluppo economico e quindi un investimento di futuro per il territorio. Ringraziamo tutti i candidati che con la loro presenza ci hanno riconosciuto questa centralità e con loro auspichiamo di poter collaborare e dialogare sempre per il bene della collettività”.
Tra i numerosi candidati presenti, si sono iscritti a parlare, in ordine: Paola Pelino (Forza Italia), Enea Giancaterino (Partito del Valore Umano); Gianluca Castaldi (Movimento 5 stelle); Fabio Ranieri (LeU); Massimo Cialente (Coalizione di Centrosinistra); Antonio Martino (Coalizione Centrodestra)); Stefania Pezzopane (PD); Luigi Fabiani (LeU); Emilia Di Matteo (Coalizione Centrodestra); Alessandra Priante (10 volte meglio).