Progetto Sibilla per donne vittime di violenza. Allegrino: “Pescara capofila”

Per potenziare i Centri Antiviolenza parte il progetto Sibilla, con capofila il Comune di Pescara. Allegrino: “ Il rafforzamento della rete di relazioni tra gli enti locali, le istituzioni e le associazioni del privato sociale ci permetterà di rispondere in modo sempre più efficiente ed efficace ai bisogni delle donne”.

Potenziare le attività dei Centri antiviolenza presenti in tre province abruzzesi partendo dai bisogni emersi nell’accoglienza e nel supporto delle donne nei percorsi di uscita dalla violenza. E’ l’obiettivo del progetto Sibilla, che vede come capofila l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Pescara e come partner i Comuni di Chieti, Vasto, L’Aquila, le associazioni “Ananke onlus” (centro antiviolenza Pescara), “Donatella Tellini” (centro antiviolenza L’Aquila), “Donna Attiva” (centro antiviolenza Vasto) e la cooperativa sociale Alpha (centro antiviolenza Chieti). Un tavolo di lavoro, che ha riunito per la prima volta la parte politica e quella operativa, si è riunito negli uffici dell’assessorato per l’avvio delle attività previste dal progetto.

“Le donne vittima di violenza fisica e sessuale  in Abruzzo sono circa 1 su 3, due punti sopra la media nazionale, secondo quanto ha riportato una recente indagine Istat” spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Antonella Allegrino, che ha presieduto il tavolo. “Il lavoro di rilevazione avviato dal Comune di Pescara sin dal 2002, anno di adesione alla Rete antiviolenza Urban Italia e proseguito attraverso la collaborazione con il Centro Ananke e la partecipazione a bandi regionali, nazionali ed europei, ci ha consentito di verificare che, negli anni, c’è stato un aumento progressivo di richieste ai centri antiviolenza anche se spesso, per motivi di sicurezza e di riservatezza, le donne preferiscono rivolgersi ad una struttura di accoglienza non prossima al luogo di residenza. Solo nel 2016 sono state 150 le donne prese in carico da Ananke e 597 i contatti avviati. Le donne che hanno chiesto aiuto ai centri che rientrano nel progetto hanno un’età compresa tra i 30 e i 49 anni, sono in maggioranza italiane, con un livello di istruzione medio, figli a carico e vivono in case in affitto o di proprietà del partner o dei genitori. Le tipologie di maltrattamento riscontrate con più frequenza sono quelle relative alla violenza psicologica, fisica ed economica, mentre quelle sessuali sono per lo più dovute a rapporti non consenzienti. Nel corso degli anni, inoltre, si è verificatoun progressivo aumento dei casi di stalking. Tra le donne che hanno trovato la forza di uscire da questa spirale di violenza, sono molte coloro che presentano notevoli difficoltà nell’avviare un nuovo percorso di vita poiché il sentirsi continuamente squalificate, il senso di impotenza unito a una condizione di isolamento sociale, determinano un circuito vizioso in cui appare impossibile conquistare un’autonomia, pur sussistendo la necessità materiale e psicologica di raggiungerla. Appare fondamentale, dunque – continua l’assessore – accompagnare le donne in questo nuovo percorso tenendo sempre conto del loro vissuto, aiutarle a ritrovare la stima e la fiducia in se stesse e promuovere un orientamento lavorativo Il progetto Sibilla ci consentirà di potenziare le soluzioni di aiuto, in un’ottica di collaborazione interistituzionale e assicurando, al contempo, sostegno e interventi fondati su un’alta qualità metodologica, competenza professionale, organizzativa e gestionale. Il rafforzamento di una rete di relazioni già esistente tra gli enti locali, le istituzioni e le associazioni del privato sociale permetterà di rispondere in modo sempre più efficiente ed efficace ai bisogni delle donne e dei loro figli”.

L’importo per la realizzazione del progetto è di 206mila euro: 180 sono stati concessi dal Dipartimento delle Pari Opportunità, la restante parte è cofinanziata da Comuni e Centri antiviolenza (9mila euro dal Comune di Pescara). Al tavolo di lavoro hanno partecipato per il Comune di Pescara, oltre all’assessore Allegrino, le assistenti sociali Simona Proietto e Luisa Annese, la responsabile del servizio Politiche Sociali, Piera Antonioli e la funzionaria per la progettazione e coordinatrice del progetto Sibilla, Roberta Pellegrino; per il Centro Ananke, la presidente Rita Pellegrini e Oriana Gagliardone; per il Comune di L’Aquila, l’assessore Emanuela Di Giovambattista e la dirigente Daniela Aniceti; per l’associazione “Donatella Tellini” che gestisce il centro antiviolenza del capoluogo la presidente Simona Giannangeli e Antonella Soldati, membro dell’associazione; per il centro antiviolenza di Vasto “Donna Attiva”, Licia Zulli; per il Comune di Chieti, l’assessore alle Politiche Sociali, Emilia Di Matteo e la dirigente Elisabetta Raspa; per il Centro antiviolenza di Chieti “Alpha”, la responsabile Maria Laura Di Loreto.

 

Redazione

Redazione - Il Faro 24

Share
Published by
Redazione - Il Faro 24