PROTESTE A MONTECITORIO. I FOTOGRAFI COMPLETAMENTE DIMENTICATI DAL GOVERNO

COMUNICATO STAMPA FIOF

FIOF, ANV e TAU VISUAL, presenti alla manifestazione del 16 giugno a Roma, con il supporto delle Associazioni Regionali AFC – AFT – AFPS.

A distanza di ormai 3 mesi dall’inizio del lockdown, gli imprenditori del settore fotografico fanno sentire la propria voce. Lo fanno evidenziando il disagio economico che vivono e alzando la voce verso le istituzioni. Succederà martedì 16 giugno a Roma, come in diverse Regioni d’Italia,
quando fotografi, video-operatori, grafici e stampatori manifesteranno a Montecitorio esprimendo la necessità di aggregazione e solidarietà professionale. La richiesta è quella di mettere sul tavolo un dialogo aperto tra enti e parti sociali per trovare soluzioni di sostegno economico a tutta la categoria, sia attraverso erogazioni statali di linee di credito a fondo perduto, sia con aiuti economici in credito d’imposta.

Gianluca Calvarese, fotografo marsicano protesta davanti Montecitorio
Delegazione del Governo a dialogo con le associazioni dei fotografi

Tutto il settore fotografico completamente dimenticato dai provvedimenti governativi nazionali e regionali. La fotografia italiana da quella editoriale, alla documentaristica, sociale, fashion ed artistica, vedono azzerarsi lavori per le varie restrizioni messe in atto dal Governo.

Il settore più danneggiato è quello dei matrimoni e degli eventi: 50mila celebrazioni sono state rinviate di almeno un anno a causa dell’emergenza Covid-19, con introiti per 540 milioni di euro che arrivano dall’estero con i destination wedding, eventi che vedono in Puglia, Campania e Toscana le mete privilegiate, completamente annullati. “Dobbiamo ripartire con le dovute precauzioni, non possiamo affondare – è il monito di Ruggiero Dibenedetto, presidente nazionale del Fondo Internazionale per la Fotografia – fino ad aprile 2021 il settore wedding sarà fermo e molti professionisti saranno costretti a chiudere le proprie attività.

Le date previste nel 2020 sono state già tutte posticipate, e questo soprattutto nelle regioni del centro-sud dove il matrimonio e le cerimonie sono ancora eventi strettamente correlati a folklore e tradizioni familiari, con riunioni e conseguenti assembramenti”.

Il Fiof si fa promotore di azioni condivise su scala nazionale con altre realtà associative, attraverso azioni estemporanee confluenti in un’unica finalità: sostenere gli operatori del settore fotografico e favorire una ripresa economica per tutti.

L’annullamento e il rinvio di matrimoni in tutta Italia hanno generato una perdita economica non indifferente per tutti gli operatori del settore, costretti a vedersi azzerare gli incassi e spesso restituire caparre e acconti già precedentemente incassati. Il comparto dell’industria del matrimonio in Italia, pari a circa 40 miliardi di euro annui tra le categorie merceologiche coinvolte (*fonte ISTAT, SOLE24ORE) porta al mercato fotografico 400 milioni di euro, perdite che rischiano di risultare esiziali in un momento economico mai così complicato. Per questo saremo presenti il 16 giugno a Roma in una manifestazione finalizzata a chiedere aiuto e sostegno da parte dello Stato.

“Cosa chiediamo? Che ci venga dato fino a marzo 2021 un sostegno economico per far fronte alle spese di gestione delle attività, fitti, utenze, tasse e sostentamento familiare – spiega Dibenedetto

Cosa abbiamo fatto in questo periodo? Abbiamo scritto al presidente Conte, a Camera, Senato, presidenti regionali, abbiamo avviato una campagna durante il lockdown #riaprireperfarecosa e una petizione ma sin qui non abbiamo ottenuto grandi risposte dalle autorità. Per cui ci siamo fatti capofila di varie associazioni nazionali e regionali per scendere in piazza e manifestare”.

Redazione - Il Faro 24

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