Psicosi terremoto a L’Aquila, ma com’è la situazione nella Marsica? Ascoltiamo il parere di Antonio Moretti

La crisi sismica di questi giorni a L’Aquila sta producendo alcuni effetti importanti. Va detto che sicuramente non si vuole commettere gli errori che hanno portato alla catastrofe pre terremoto del 6 aprile del 2009, ma è altrettanto vero che non si deve fare allarmismo. Nella mente degli aquilani in queste ore si ha uno scontro interiore tra la razionalità ed il panico. Alle diverse scosse che stanno scuotendo il capoluogo abruzzese, ricordiamo che negli ultimi giorni ci sono stati una serie di eventi sismici di lieve entità lungo la faglia di Pettino. Questo sta creando più di qualche punto interrogativo e, se ci aggiungiamo il comunicato della Commissione Grandi Rischi del 21 gennaio scorso (clicca qui), la successiva lieve retromarcia della stessa commissione parlando dell’effetto Vajont per la diga di Campotosto (clicca qui), il problema con la certificazione della vulnerabilità degli edifici aquilani pubblici che ha portato il Sindaco Massimo Cialente ad emettere un’ordinanza di chiusura delle scuole fino a martedì (clicca qui) e con un comunicato ne spiega le ragioni (Qui il comunicato del sindaco rilasciato su Facebook). Infine il vicepresidente della Commissione Grandi Rischi che rassegna le sue dimissioni per contrasti con la presidenza (clicca qui) conclude una giornata convulsa che ha visto crescere l’apprensione degli aquilani.

Nel mezzo il professore e geologo Antonio Moretti, in un’intervista rilasciata a Gianfranco Cocciolone (clicca qui per vedere il video dell’intervista), ha rasserenato gli animi con la sua teoria, ma la paura a L’Aquila resta. Abbiamo dunque raggiunto il professore per farci spiegare meglio la situazione anche nella Marsica.

Ascoltiamo le sue parole

Vincenzo Chiarizia

Redazione - Il Faro 24

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