“In un momento in cui le associazioni di categoria sono chiamate ad operare in prima linea, con uno sforzo organizzativo-economico, di idee, contributi e progettuale in forte sinergia tra le istituzioni, è fondamentale che anche la Camera di commercio dell’Aquila svolga appieno il proprio ruolo”. A dichiararlo è Ezio Rainaldi, delegato alla ricostruzione di Confindustria Abruzzo e consigliere dell’ente camerale aquilano. “Alle polemiche”, dice Rainaldi, “si risponde con iniziative e proposte: da consigliere della Camera di comercio, oltre che da delegato alla ricostruzione di Confindustria Abruzzo, ritengo doveroso sollecitare l’intervento, con azioni concrete, degli organi preposti allo sviluppo e alla crescita del territorio, soprattutto in un momento di piena emergenza dovuta al coronovirus, che mette a rischio circa 40mila imprese della provincia dell’Aquila. “L’invito ai vertici della Camera di commercio dell’Aquila è a farsi promotori della convocazione immediata di un consiglio camerale”, afferma Rainaldi, “con gli strumenti di collegamento telematico ormai ampiamente in uso in tutti gli enti pubblici e privati, per aprire una discussione sui fondi a disposizione dell’ente e sulle eventuali risorse, rese disponibili da Unioncamere, per sostenere il tessuto imprenditoriale, in un momento di crisi economica pesantissimo, dovuto al fermo produttivo, e sulla ripartizione dei finanziamenti del piano triennale per dare un immediato aiuto alle imprese e partite Iva che operano in provincia dell’Aquila. Qualora fossero già in atto iniziative del genere”, prosegue Rainaldi, “sarebbe importante convidiverle con l’intero consiglio camerale e, soprattutto, raccogliere idee e proposte dalle associazioni presenti in consiglio, che hanno il polso della situazione sul territrio in modo da muoverci in maniera sinergica e da rassicurare, anche, il mondo delle piccole e medie imprese, che ad oggi possono contare su pochissimi sostegni. Aziende che attendono con ansia interventi economici e finanziari, anche per l’accesso a fondi europei. Non ultimo il pacchetto di fondi Mise della legge 135/2012”, conclude Rainaldi, “che potrebbe diventare oggetto di nuove progettualità, in particolare nel settore dell’innovazione. Vale la pena ricordare che, a rischio, ci sono 40mila imprese e migliaia e migliaia di lavoro, che si possono salvare solo con l’intervento di tutti”.