“Dopo i 40.000 euro della campagna di comunicazione sul Covid assegnati nelle settimane scorse, la Regione starebbe preparando un pacchetto di altri affidamenti attraverso le quattro Asl, fino a importi di 25.000 euro più Iva l’uno. Così, in piena emergenza e mentre gli abruzzesi aspettano ancora di vedersi accreditati i fondi regionali della legge Cura Abruzzo, la maggioranza di centrodestra si preparerebbe a chiedere alle Asl di sborsare in totale oltre 100.000 euro per diffondere informazioni che appartengono al quotidiano di ognuno di noi da oltre un mese”, così il capogruppo PD Silvio Paolucci che sull’argomento presenterà un’interrogazione per sapere se tale richiesta corrisponde al vero.
“Chiederò conferma sia della notizia che di modalità e obiettivi della richiesta che sarebbe arrivata alle 4 Asl, per capirne i fini e, soprattutto, l’opportunità – sottolinea l’ex assessore al Bilancio – Alle Aziende sarebbe stata comunicata la necessità di procedere a una campagna informativa sui comportamenti da tenere a titolo di prevenzione, capace di mostrare l’attenzione e la vicinanza agli abruzzesi in questo periodo, con la richiesta di contribuire alla causa con una spesa fino a 25.000 euro più Iva per Asl. Ci sembra assurdo che la Regione pensi alla propaganda e chieda soldi proprio alle Asl, specie considerando che centinaia di operatori sanitari aspettano ancora di fare i tamponi, così come le popolazioni delle aree abruzzesi più colpite. Come ci sembra strana questa improvvisa e, consentite, anche improvvida attenzione alla comunicazione, ma attraverso sporadici affidamenti, in alcuni casi sotto soglia e comunque rinunciando a un intervento integrato, che evidentemente la maggioranza non vuole, altrimenti non si spiega perché la proposta di legge sull’editoria che il centrosinistra ha presentato giaccia da agosto 2019 in attesa di essere presa in considerazione. Parliamo di un testo capace non solo di dare respiro e sostegno ai media locali, ma anche di tutelare i tantissimi professionisti della comunicazione che ne fanno parte.
Ma forse non è questo il rapporto che la Regione vuole con la compagine informativa, pensando magari che risorse a pioggia siano la panacea per guadagnare spazi. Un mondo, quello dell’informazione, in cui, peraltro, fare pubblicità e farla su tutte le testate è possibile sempre, specie in situazioni di emergenza e delicate come questa, ma per evitare lo sperpero bisogna farlo attraverso canali prioritari e utili davvero e, soprattutto, trasparenti”.