L’Italia della gente vera sempre più in ginocchio, messa KO dall’emergenza sanitaria che ha fatto chiudere la saracinesca a centinaia di migliaia di botteghe artigiane e piccole attività commerciali, prova finalmente a ripartire secondo le direttive dei prossimi decreti legge.
Negozi di abbigliamento e calzature, giocattoli, biancheria per la casa, oggettistica, calzolai, casalinghi, librerie indipendenti, cartolerie, salumerie, macellerie, pescherie, pelletterie etc…, piccole realtà che dalla notte dei tempi animano le strade dei paesi e le lunghe vie cittadine, già penalizzate dalla concorrenza spietata delle grandi catene e dei discount, che per due mesi abbiamo visto a porte chiuse, provano a riaprire. O almeno, ne riapre una parte. Perché non tutti sono sopravvissuti all’onda d’urto che ha devastato la media e piccola impresa e che non ha risparmiato nessuno.
Più fortunati i piccoli negozi di alimentari che sono diventati il punto di riferimento per gli italiani in quarantena nei piccoli centri, e per chi non ha avuto la possibilità di raggiungere i grandi mall stranieri rimasti in piedi, forti dei loro capitali internazionali.
Un Paese che non può rinunciare all’artigianalità e alla qualità che ancora fanno la differenza, adesso, più che mai, ha bisogno di fare scelte con coscienza e tornare ad acquistare in questi piccoli negozi che meritano di rialzarsi. E hanno bisogno di aiuto. Basta poco da ciascuno di noi.
Se vogliano riappropriarci della nostra cultura e delle nostre tradizioni, torniamo ad acquistare nei piccoli negozi di quartiere, nelle botteghe di paese, dove i sapori sono ancora quelli di una volta, dove si compra meno e meglio, dove esistono i profumi di casa e di cibo sano, e c’è sempre spazio per un sorriso e, spesso, anche per un caffè. Un luogo dove i nostri anziani sopravvissuti al coronavirus possono trovare una vetrina da guardare e sulla quale sognare ancora.
Non abbiamo bisogno dei grandi stores stranieri in cui è tutto artificiale e in cui i rapporti umani diventano un optional, come la bassa qualità dei prodotti ormai industrializzati e di massa. Qualche volta possiamo anche evitare di comprare on line e decidere di fare una passeggiata salutare camminando tra le vetrine. Ora, abbiamo bisogno di scelte che siano mirate e consapevoli a sollevarci l’uno con l’altro.
Se davvero ami questa terra, scegli i suoi commercianti. Scegli il Made in Italy. Scegli per il futuro dei tuoi figli.