“Grazie per la presenza. Si capisce che, questo, è un argomento sentito, particolare, partecipato, dove sia i genitori, sia i nonni che i cittadini, tutti, vogliono ascoltare, giudicare, capire, ma soprattutto, spero, contribuire alla migliore soluzione possibile. Io ho fatto un’ordinanza a seguito di un comunicato che è arrivato, a me come a tutti i sindaci della zona, dalla Protezione Civile regionale che, a sua volta, ci inviava un comunicato della CGR (commissione grandi rischi), esclusivamente perché era scritto, senza interpretazioni, che poteva esserci in questi giorni un terremoto di magnitudo pari a 6.5/7. Al di là di ogni altra considerazione di natura tecnica ho ritenuto, come sindaco, che non si può accettare una situazione di questo genere. Credo, quindi, di averlo fatto coscientemente avendo avuto, poi, il Riconoscimento del Prefetto che, avendo comunicato il consiglio regionale, ha poi deliberato le linee guida che tutti devono seguire. L’intervento del prefetto è arrivato in seguito a una nostra lettera dove chiedevamo di uniformare una procedura. Non può essere rimessa, infatti, a mio parere, alla valutazione di un sindaco un’allerta è un allarme così particolare e grave. Sono sicuro che il mio intervento, la mia ordinanza, sia almeno servita a sensibilizzare le istituzioni superiori che non si può allertare, mettendo così un timore a ognuno di noi, senza poi dirci cosa fare. Anche perché, voglio dire, se dovesse verificarsi un evento sismico di una tale portata ci sono poi, al di là delle scuole, tanti altri problemi all’interno di una comunità. Loro, dunque, hanno si il dovere di allertarci ma anche, e sopratutto, quello di darci delle regole certe con quale comportarci e prendere provvedimenti nei vari comuni. Ho revocato l’ordine perché ieri sera il Prefetto, dopo la riunione con la protezione civile, ci ha contattai dandoci dei criteri certi da seguire. Dal momento in cui il Prefetto io ho il dovere di dare ripresa all’attività pubblica.
La riunione di questa sera serve per decidere insieme il futuro dei nostri studenti. Ascolteremo, vaglieremo le vostre proposte e proporremo anche noi le nostre possibili soluzioni nella speranza, massimo augurio, di poter raggiungere una decisione unanime.”
Si è aperta così, con le parole del sindaco Gianfranco Tedeschi, nel plesso del teatro comunale Nicola Calipari, l’assemblea pubblica del 27 gennaio alla quale ha partecipato anche il Sindaco di Aielli Enzo Di Natale. All’ordine del giorno la discussione scuola che, dopo l’allerta terremoto, tiene banco, ormai, in tutti i centri marsicano e non solo. Il primo cittadino, dopo aver continuato nella spiegazione, fornendo i dati di agibilità dell’edificio scolastico sito in via Carlo Lorenzini (0,30 su una scala che va da 0,20 a 1,00), ha lasciato la parola ai genitori.
Sicuramente interessanti le proposte avanzate dal presidente del neocostituito comitato genitori, Andrea Tucceri Cimini, riguardanti la possibilità di trasferire gli studenti nei plessi delle scuole di Aielli, quella situata in via Diaz e la nuova struttura agibile dalla prossima settimana. La proposta, che trova consensi in numerosi genitori. In tal senso il Sindaco di Aielli, Enzo Di Natale ha dichiarato:” In tema scuole ho sempre adottato decisioni dopo aver acquisito il parere dei genitori. La situazione attuale è una situazione straordinaria che va gestita con soluzioni straordinarie. L’emergenza infinita, gli allarmi della commissione e le scosse continue possono anche portare a rivedere ogni scelta e ridiscutere ogni passaggio. Aielki ha un edificio adeguato sismicamente e uno in legno che sta per essere inaugurato e li mette entrambi a disposizione come soluzione transitoria ed eccezionale. La nostra amministrazione è aperta a qualsiasi soluzione e desidera però acquisire prima il pensiero e le argomentazioni di tutti i genitori. Ma qualsiasi sia la soluzione essa non potrà che mantenere il carattere della straordinarietà e del l’eccezione.
“Per adottare la situazione da voi proposta – interviene la dirigente scolastica Gigli– di spostare tutti gli studenti da una zona a un’altra bisognerebbe asserire che Cerchio non ha strutture idonee da adibire all’istruzione. Si può dire? Io di certo non posso. Tale competenza spetta al sindaco. Se sarà lui a optare per questa decisione allora sarà possibile prendere in esame la vostra proposta. Voglio ricordare, infine, che Cerchio è un paese con tre ordini di scuola ed è impossibile pensare di arrivare, con azioni del genere, alla perdita del diritto di istruzione”.
Gli animi dei genitori, impauriti e poco lucidi, non hanno trovato il giusto sedativo. Ergo nella giornata di ieri i ragazzi sono rientrato nei plessi messi a disposizione dall’amministrazione comunale di Cerchio: il piano terra dell’istituto Dante Alighieri, il neo complesso della “sala polivalente” e il plesso delle ex scuole medie.
Per poter arrivare ad una decisione accettabile e rispettata è stata indetta, dal sindaco Tedeschi, nella giornata di domani, 30 gennaio, una votazione: ogni genitore potrà decidere la soluzione migliore tra quella plausibili. Tutto questo nella speranza che la democrazia, principio fondante della nostra costituzione, indichi il giusto sentiero percorribile nella piena convinzione che “sub lege libertas”.