Il maresciallo Lorenzo Gagliardi è stato il primo a raggiungere l’hotel Rigopiano. Avrebbe voluto piangere “ma le lacrime non uscivano, se le era prese tutte il freddo durante il tragitto”. Lo riporta il sito repubblica.it che ha intervistato proprio Gagliardi, che guidava il gruppo di finanziari che, con gli sci, è riuscito per primo a raggiungere l’hotel. Dopo 8 chilometri a sciare è arrivato lì con i suoi uomini, dove sicuramente sperava di trovare una via di accesso, un passaggio. E invece no, tutto coperto, tutto sotto la neve. Il vento, il freddo, tutto al buio: erano le 4 di notte.
“Scavavo con la pala, con le mani, con un ramo… – riporta ancora repubblica.it – la sonda ci aveva fatto capire che lì, sotto tre metri di neve, c’era qualcuno. E io nella mia testa ci parlavo, con quella persona. Arrivo, arrivo, resisti…ti riporto io a casa. Sei troppo forte, non puoi morire così, dai che arriviamo. E invece…”. E invece quella persona indicata dalla sonda è morta assiderata.
Quando sono arrivati a destinazione sono entrati nella zona fitness e nella palestra, si sono fatti largo tra gli attrezzi ma niente. Fuori, lontano dall’hotel, c’era un auto con 2 persone dentro: erano Giampiero Parente, che dentro l’hotel aveva tutta la sua famiglia, e Fabio Salzetta, il manutentore che li ha poi aiutati a capire dove e come era possibile intervenire.
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