‘RITO DEI SERPARI’ A COCULLO. RANIERI: L’ITALIA PATRIMONIO DI CULTURA E TRADIZIONI

L’economista Gianluca Ranieri a Cocullo

Un evento unico nel suo genere, sopravvissuto a tre secoli di storia, quello del ‘rito dei serpari’ legato alla festa di San Domenico Abate, che si tiene il 1° Maggio a Cocullo, piccolo borgo nel cuore dell’Abruzzo, a 1.329 metri sul livello del mare.

Una festa che ha varcato i confini nazionali, e che si è conservata nel tempo grazie all’operosità dei suoi 226 abitanti, che impiegano tutte le loro energie per la preparazione, l’organizzazione, nonché l’accoglienza di migliaia di pellegrini e visitatori ogni anno. Un fiume di persone che si riversa nella piccola comunità abruzzese e che ha indotto Trenitalia, di concerto con la Regione Abruzzo, a potenziare la linea Avezzano-Sulmona, offrendo 8 treni e 2400 posti in più ai viaggiatori che vorranno recarsi a Cocullo in occasione della ricorrenza annuale.

Una singolare tradizione di origine pagana che si fonde con la devozione cristiana e che perdura da oltre 350 anni, e che si ritrova anche negli scritti di Gabriele D’Annunzio e nei dipinti di Francesco Paolo Michetti. La particolarità dell’evento è rappresentata dalle centinaia di serpenti protagonisti della processione dedicata al Santo, accompagnati dai famosi serpari. Il culto religioso di Sant’Antonio Abate, protettore dai morsi degli animali e dalle malattie, si ricollega con tutta probabilità al rito pagano dedicato ad Angizia, dea venerata dai marsi, protettrice dei serpenti e conoscitrice delle erbe curative contro il loro veleno.

Un’arte, quella dei serpari, che viene tramandata di generazione in generazione e che riesce a convivere in perfetta sintonia con la Natura. I rettili catturati, infatti, vengono controllati e riconsegnati al loro ambiente naturale subito dopo la festa. Tradizioni secolari ben lontane dai circuiti turistici di massa, che si conservano grazie ai pochi residenti che ne difendono l’alta valenza culturale, ma che stanno scomparendo a causa dello spopolamento dei piccoli borghi per carenza di strutture economiche e sociali.

 “L’Italia è un patrimonio di tradizioni inestimabili che contribuiscono alla crescita economica e sociale del territorio, che va recuperato e salvaguardato”, afferma l’economista Gianluca Ranieri, candidato M5S alle prossime europarlamentarie. “Il mio impegno in Europa sarà quello di lavorare per mettere in atto politiche di sviluppo economico, sociale e ambientale per rilanciare la microterritorialità e promuovere un turismo sostenibile in grado di contrastare lo spopolamento delle piccole comunità”, dichiara l’economista.

Il piccolo borgo abruzzese, nel frattempo, in attesa del riconoscimento Unesco quale patrimonio immateriale dell’umanità, ha istituito il Centro Studi e Documentazione per le Tradizioni popolari, divenuto un importante polo di riferimento per studenti, antropologi e ricercatori. 

Redazione - Il Faro 24

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