Venerdì 23 novembre è sciopero nazionale di 24 ore per medici, veterinari e dirigenti sanitari con presidio unitario davanti l’Ospedale San Salvatore dell’Aquila con inizio alle ore 10:30. Al centro della protesta la rivendicazione di finanziamenti adeguati per il Fondo sanitario nazionale, assunzioni per garantire il diritto alla cura e il diritto a curare, il rinnovo del contratto nazionale di lavoro fermo da oltre 10 anni.
Solo attraverso il rinnovo del Contratto si può tornare a dare dignità alla professione e si garantisce il diritto alla salute del cittadino.
Nel frattempo resta fermo lo stato di agitazione delle categorie professionali e sono confermate tutte le azioni sindacali già in essere:
Inoltre, al centro della protesta, permane la grave carenza di personale nella ASL n. 1, infatti, come più volte denunciato, risultano mancanti oltre 700 unità lavorative a tempo indeterminato. E’ pertanto urgente ed indispensabile procedere immediatamente alla saturazione della dotazione organica attraverso la stabilizzazione dei lavoratori precari e l’avvio delle procedure concorsuali, in carenza di ciò, entro brevissimo termine, le corsie ed i reparti rimarranno deserti.
Assunzioni, specializzazioni e contratti, sono i tre nodi che rischiano di mettere in crisi il Servizio Sanitario già fortemente compromesso, che riesce a mantenere dei livelli minimi solo grazie al senso di responsabilità ed allo spirito di abnegazione di tutti gli operatori sanitari.
Le risorse stanziate dal Governo Nazionale e da quello Regionale sono assolutamente insufficienti, ad oggi infatti, nulla ancora si sa in merito al piano assunzioni 2018 necessario per garantire il ricambio generazionale dopo anni di blocco del turnover.
A fronte di questa situazione e in vista dello sciopero di 24 ore previsto per il 23 novembre pv, prosegue la mobilitazione lanciata poche settimane fa. Infatti se oggi non venissero più garantiti gli straordinari e fosse permessa l’ordinaria fruizione delle ferie che finora molto spesso non venivano godute per far fronte alle necessità di coprire i turni l’intero sistema andrebbe incontro al collasso semplicemente usufruendo dei propri diritti.
Infine, ribadiamo la nostra contrarietà al ricorso al progetto di finanza per la costruzione del nuovo Ospedale dell’Aquila. Riteniamo tale percorso assurdo dopo che, solo negli ultimi anni, sono stati spesi oltre 57 milioni di € per il ripristino dello stesso nosocomio.
La priorità per la CGIL è rimettere al centro il lavoro ed i servizi che rendano attrattivo il Sistema Sanitario provinciale Pubblico.
Nelle prossime ore la CGIL, congiuntamente alle altre sigle sindacali proclamerà dello stato di agitazione di tutto il personale e la richiesta di convocazione della ASL e della Regione Abruzzo in sede prefettizia, per rivendicare la necessità di incremento del personale della sanità provinciale, per la tutela dei diritti dei lavoratori, per il riconoscimento della giusta retribuzione e per la difesa delle aree interne rimettendo al centro un servizio sanitario di qualità ed efficiente che risponda al diritto costituzionale alla cura ed alla salute del cittadino.