Il via alle indagini è stato dato dall’arresto di un 38enne altoatesino, nel febbraio 2016: l’uomo era stato trovato in possesso di 4 Terabyte di materiale digitale (foto/video) contenente esibizioni pornografiche di minorenni. Le dichiarazioni rese dall’arrestato hanno insospettito gli investigatori informatici della Polizia delle Comunicazioni che hanno individuato tra le prove digitali del computer in sequestro un abnorme utilizzo dell’applicazione Voip e una rubrica composta da numerose decine di contatti.