Alle prime ore dell’alba, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia
di Montesilvano hanno dato esecuzione a otto misure cautelari, di cui tre in carcere, quattro
dell’obbligo di dimora nei comuni di residenza ed una dell’obbligo di presenzazione alla
p.g., emesse dal GIP del Tribunale di Pescara su conforme richiesta della locale Procura della
Repubblica. I reati contestati vanno dalla tentata estorsione, alla detenzione e spaccio
continuato in concorso di sostanze stupefacenti e tentata violenza privata.
Nel corso dell’indagine, partita ad ottobre 2022 e conclusasi ad aprile 2023, sono stati:
– tratti in arresto sei soggetti in flagranza per detenzione a fine di spaccio di sostanze
stupefacenti, cinque persone denunciate per il medesimo reato e cinque segnalati alla
Prefettura di Pescara per violazioni amministrative;
– sequestrati circa 14 chilogrammi di sostanze stupefacenti, tra cocaina, hashish e
marjuana, gran parte occultata con abilità in terreni incolti, in modo tale da poter
eludere ogni controllo da parte delle Forze dell’Ordine.
Un cospicuo traffico di sostanze stupefacenti gestito ad arte capace di produrre importanti
ricchezze ed una vita agiata agli spacciatori, ben inseriti nel tessuto criminale del territorio
della provincia di Pescara. Auto di lusso, case con piscina, crociere ed un tenore di vita molto
alto.
Il riconosciuto carisma criminale soprattutto di alcuni indagati, arriva persino nel carcere a
Pescara ove veniva minacciato, per assicurarsi il suo silenzio, un detenuto tratto in arresto
nell’ambito delle indagini, per detenzione a fine di spaccio di oltre quantro chili e mezzo di
sostanza stupefacente tra cocaina e hascish. Tale soggetto è ritenuto dagli investigatori il
custode dello stupefacente destinato ad altre piazze di spaccio delle province di Pescara,
Chieti e Teramo. I reati contestati sono stati inoltre commessi mentre alcuni di questi
indagati erano a loro volta già sottoposti a misure restrittive della libertà personale.
Mesi di appostamenti, riscontri e sequestri di ingenti quantitativi di stupefacenti, hanno
permesso di smantellare una delle più importanti roccaforti dello spaccio nella Provincia di
Pescara composta da soggetti anche inclini a condotte gravemente intimidatorie, che si
avvalevano di giovani soggetti incensurati assumendoli come corrieri o custodi della droga
a loro affidata. Non esitavano quindi a minacciarli qualora fossero stati arrestati o sottoposti
a controllo dalle Forze dell’Ordine.
L’abitazione dei principali indagati, una sorta di quartier generale inespugnabile, dalla
quale si poteva controllare ogni movimento all’esterno per eludere controlli oppure
consegnare sostanze stupefacenti in piena sicurezza nella mani della manovalanza. Nessun
ritardo nei pagamenti delle partite di droga poteva essere tollerato, pena minacce e
ritorsioni.
Gli indagati ai quali è stata notificata la misura cautelare in carcere sono stati tradotti presso
la Casa Circondariale di Pescara.
E’ infine necessario evidenziare che l’opportuna diffusione delle informazioni relative ai
fatti oggetto di indagine sopra descritti, in ragione della loro gravità e delle conseguenti
innegabili ragioni di interesse pubblico alla loro conoscenza, non deve comunque far
trascurare che si tratta di fatti e responsabilità riconosciute, allo stato, da un provvedimento
cautelare. A quest’ultimo farà seguito il necessario vaglio processuale, di guisa che prima
della conclusione di tutti i gradi di giudizio gli indagati non possono essere considerati
definitivamente colpevoli dei reati ipotizzati a loro carico.