Riceviamo e pubblichiamoil comunicato di Lorenzo Sospiri
“Basta con le chiacchiere e le false illusioni: che il progetto di sfondamento della diga foranea dovesse andare a VIA nazionale lo sapevamo tutti da un anno e mezzo, perché non si tratta di una semplice opera di ‘difesa della costa’ come ha tentato di spacciarla il Governatore D’Alfonso, ma è un’opera su un’infrastruttura portuale di interesse nazionale. Non solo: la Commissione di Via nazionale deve esprimersi su tutto il Piano regolatore portuale e ha a disposizione 12 mesi di tempo per farlo, a partire da novembre scorso, quando il Piano è stato approvato in Consiglio regionale. Poi non possiamo dimenticare che il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici non ha mai espresso parere favorevole sull’opera, ma siamo andati avanti solo perché erano trascorsi i 45 giorni di tempo dalla integrazione degli elaborati richiesti da parte della Regione, e questo non ci esonera da sorprese dell’ultima ora. Infine, cosa ancora più importante, la competenza dei progetti non fa più capo al Provveditorato Interregionale delle Opere pubbliche o all’Autorità Marittima, ma Grazie alla Riforma Delrio, è passata in capo all’Autorità del Sistema Portuale di Ancona. Al Governatore D’Alfonso chiediamo di farla finita con il raccontare sciocchezze a balneatori e pescatori, facendo danni perché continua a creare aspettative che non possono essere soddisfatte”. Lo hanno detto i Capigruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e al Comune di Pescara Marcello Antonelli, intervenendo nel merito delle esternazioni del Presidente D’Alfonso al termine dell’ultima riunione svoltasi nella sede della Direzione Marittima sul ‘caso’ diga foranea.
“Nel gennaio 2016 avevamo pronosticato che, in barba al sovrastimato ottimismo del Presidente D’Alfonso, la procedura del nuovo Piano regolatore portuale di Pescara non si sarebbe sbloccata prima della fine dell’anno e puntualmente abbiamo avuto ragione. Sino a oggi – hanno detto i Capigruppo Sospiri e Antonelli – abbiamo accumulato mesi, anzi due anni di ritardo, a causa delle inefficienze del Governatore D’Alfonso e del sindaco Alessandrini e della sua giunta che hanno più volte dato risposte sbagliate o incomplete alle osservazioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici. A fine novembre il Consiglio regionale ha approvato il Piano, sostenuto dal centro-destra. Ma già all’epoca abbiamo dovuto smentire il Governatore D’Alfonso che addirittura aveva annunciato per gennaio 2017 l’apertura del cantiere per lo sfondamento della diga foranea: al Presidente, e anche al sindaco Alessandrini, ricordiamo che, come sanno tutti, tranne loro evidentemente, l’apertura della diga foranea e la realizzazione della nuova barriera soffolta sono opere su un porto di interesse nazionale e che vanno dunque sottoposte all’esame della Commissione Nazionale di Via che ha ben 12 mesi di tempo a disposizione, ovvero un anno, per esprimersi e prima di quel pronunciamento non potrà essere toccato un sasso. Lo abbiamo detto a novembre 2016, e oggi, purtroppo, i fatti e la Direzione Marittima ci hanno dato ragione, e non poteva essere altrimenti. Il Presidente D’Alfonso deve finirla di prendere in giro balneatori e cittadini, non solo: buon senso suggerisce prudenza su un Piano che non ha mai ricevuto il parere favorevole dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici. Il Consiglio regionale è andato avanti con l’approvazione del documento solo perché erano trascorsi i 45 giorni di tempo entro i quali il Consiglio si sarebbe dovuto esprimere dopo l’integrazione degli elaborati da parte della Regione Abruzzo. Troppo ottimismo potrebbe però non evitarci sorprese. Infine non è possibile abbassare la guardia dimenticando, con tanta superficialità che, da questo momento, il Piano e le relative opere non sono più di competenza del Provveditorato o dell’Autorità Marittima, ma, grazie al Ministro Delrio, le competenze sono passate sotto l’Autorità portuale di Ancona, e qui potrebbe aprirsi un buco nero spaventoso, specie dopo le polemiche con Pescara che ha fatto fiamme e fuoco per passare sotto l’Autorità portuale di Civitavecchia, tanto rumore per nulla da parte del Governatore D’Alfonso che ha fallito la sua mission, ignorato dallo stesso Ministro Delrio, urtando, ovviamente, le sensibilità marchigiane. Tradotto: a gennaio avevamo previsto che non sarebbe stato aperto alcun cantiere per sfondare la diga foranea e, anzi, i lavori rischiano di partire a fine 2017. E ci preoccupa ancora oggi il trionfalismo del Governatore – hanno aggiunto i Capigruppo Sospiri e Antonelli – che, come un venditore di amuleti, sta ingenerando inutili illusioni tra balneatori e operatori marittimi, che rischiano di continuare a sperimentare cocenti delusioni. Quel che è certo è che sicuramente la balneabilità del mare non può essere legata all’apertura di quella diga”.