“Le opere di sviluppo del Porto di Pescara, ovvero la costruzione della nuova barriera sommersa e il completamento del pennello alla foce di sinistra, sono assolutamente fattibili e immediatamente realizzabili. Lo ha decretato lo Studio di compatibilità idraulica che è stato approvato dal Dipartimento Infrastrutture della Regione Abruzzo e dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino centrale, un nuovo step che di fatto rappresenta la spinta decisiva per l’avvio delle opere previste nel Piano regolatore portuale, due espressioni fondamentali perché certificano la bontà delle opere ideate, progettate e difese per costruire il futuro strutturale del nostro scalo”. Lo hanno detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, l’assessore Mauro Febbo e il consigliere Guerino Testa, che hanno ricevuto i due nulla osta.
“Al centro dello studio c’era la proposta del progetto Masterplan per la deviazione del Porto canale di Pescara, primo stralcio, con il completamento, da parte dell’Arap, del pennello della foce e della scogliera di radicamento – hanno spiegato il Presidente Sospiri, l’assessore Febbo e il consigliere Testa -, intervento che rappresenta un lotto parziale dell’intero Piano Portuale. Gli interventi previsti, nello specifico, prevedono la sopraelevazione della barriera sommersa con massi naturali e il completamento del pennello di sinistra, già parzialmente realizzato dal Provveditorato Interregionale alle Opere pubbliche. Lo studio di fattibilità, richiesto dal Genio Civile, ha inteso verificare l’impatto di tali opere sulla capacità di efflusso in mare delle acque nell’ambito di scenari di allagamento e quindi sulla pericolosità idraulica del tratto fluviale che va dal Ponte Ferroviario alla foce. In altre parole lo Studio di compatibilità ha dovuto verificare come tali interventi previsti nel primo stralcio potrebbero modificare il livello medio del mare in corrispondenza dell’avamporto. L’esito dell’indagine è stato assolutamente positivo, ovvero pur considerando eventi di natura straordinaria, come nel caso di piene di ritorno che, si stimano, possano verificarsi tra i 50 o i 500 anni, le due opere non influiscono sulla tenuta del porto, né costituirebbero un ostacolo nel cammino di deflusso delle acque del fiume, ancor più se consideriamo che tali infrastrutture sono ancora parziali e andranno completate con gli altri cantieri già previsti nell’ambito del Piano regolatore portuale per definire la deviazione del porto canale. Il Dipartimento Infrastrutture e Trasporti della Regione Abruzzo ha dunque espresso parere positivo nei confronti dello Studio, validato anche dall’Autorità di Bacino. A questo punto procediamo verso la cantierizzazione delle due opere, un ulteriore tassello verso la concretizzazione del progetto di sviluppo del Porto di Pescara”.