Staff Casciere: “Autoreferenzialità, trionfalismo, esaltazione dell’ovvio, oscurantismo sulle verità scomode. La ricetta elettorale di Gabriele De Angelis”

Riceviamo e pubblichiamo la replica dello staff elettorale di Leonardo Casciere alle affermazioni della coalizione di De Angelis sulla legalità e altro.

“Sinceramente, non era nostra intenzione entrare in discussioni del tutto estranee ai problemi veri della città; però, quando dall’altra parte si va oltre certi limiti, non possiamo restare a guardare senza colpo ferire.
Dalla coalizione di Gabriele De Angelis sono stati espressi concetti che per forza di cose meritano una replica, al fine di puntualizzare aspetti importanti.
Nel descrivere la “settimana trionfale” (così etichettata dal suo ufficio stampa) di Gabriele De Angelis, è stato dipinto quest’ultimo come unico difensore della legalità in città, che con la sua ammenda sulle “vetrine elettorali” ha riportato tutti al rispetto delle leggi. Poi ci si è lanciati, con toni trionfalistici, nell’esaltazione degli incontri di De Angelis con cittadini e associazioni di categoria.
Partiamo da un presupposto: abbiamo modificato le nostre vetrine dopo aver ricevuto e valutato le indicazioni del prefetto, nella convinzione che le stesse potessero essere contestate. Alla fine abbiamo deciso di adempiere a tali indicazioni per non andarci ad infilare in polemiche inutili ai fini della campagna elettorale, non certo per il richiamo alla legalità del candidato di Via Mazzini.
Detto ciò, facciamo notare che il primo “faccione elettorale” in vetrina è stato proprio quello di via Mazzini, lo stesso “faccione” apparso su manifesti 6×3 su tutte le strade di Avezzano, ben prima dell’inizio della campagna elettorale. Poi si è pensato a fare reprimenda sulle vetrine, forse perché ci si è resi conto di aver scelto la sede elettorale meno in vista della città.
Magari sarebbe stato il caso di allargare il richiamo alla legalità anche a quei giovanotti, ripresi nel video del Movimento 5 Stelle, che strappano i manifesti elettorali degli altri candidati e attaccano quelli del candidato De Angelis.
Magari, sempre parlando di legalità, lo stesso De Angelis potrebbe spendere due parole per chiarire la posizione di tutti quei candidati nelle proprie liste (o comunque sostenitori della sua candidatura) che sono coinvolti nell’indagine sulle tangenti per l’illuminazione pubblica e risultano attualmente indagati (magari saranno poi dichiarati innocenti, ma al momento sono indagati).
Perché se si vuole parlare di legalità è il caso di farlo a tutto tondo, non solo per le vetrine (anche perché le vetrine sono forse un aspetto secondario rispetto ai reati contestati ai candidati di De Angelis).
Passiamo poi ai magnifici incontri del candidato di via Mazzini con cittadini e associazioni di categoria; ci dispiace smontare il trionfalismo, ma è doveroso evidenziare che TUTTI i candidati alla carica di sindaco stanno incontrando i cittadini e le associazioni, non è poi una cosa tanto straordinaria. Inoltre vengono riportate dichiarazioni in cui il candidato De Angelis dice di aver compreso, grazie agli incontri fatti in questi giorni, tante realtà della città di cui non era a conoscenza: beh, non è proprio da farsene un vanto, visto che ne è venuto a conoscenza solo ora, 7 giorni prima delle elezioni.
Fortunatamente non si è parlato troppo della rappresentazione teatrale su Gabriele De Angelis, un qualcosa di molto simile ad un insulto verso l’intelligenza degli elettori, che è stata fatta passare, saggiamente, un po’ in sordina.

Ultimo capitolo della saga, i commenti euforici della mattina successiva al confronto tra i candidati, con tanto di denigrazione gratuita degli avversari; una persona attivamente coinvolta nella coalizione di via Mazzini descrive, in un post su facebook, il candidato De Angelis come “concreto, puntuale, dritto nella comunicazione, chiaro….” (della serie “se i complimenti non me li fanno gli altri, me li faccio da solo”), a fronte di altri 5 candidati etichettati, a vario titolo, di essere pellegrini di passaggio .
E allora vediamo cos’è successo nel confronto:

  • De Angelis esordisce con il suo cavallo di battaglia, la “legge 107-3/c”, che descrive come panacea di tutti i mali, contro la crisi del lavoro; partiamo dal presupposto che la 107-3/c non è una legge, ma un articolo di una normativa europea, che non consente aiuti di Stato in maniera indiscriminata e non ha un campo di applicabilità “infinito”. Basta leggerlo (è reperibile facilmente su internet) per capire che, da solo, non può certo essere il rimedio a tutti i mali.
  • De Angelis continua parlando della cultura, sponsorizzando la necessità della riapertura dell’AIA dei Musei, struttura che lui stesso contribuì a far chiudere (o per lo meno non fece nulla per tenerla aperta) durante la sua precedente esperienza amministrativa, quando era assessore alla cultura (notizia facilmente reperibile su internet).
  • De Angelis chiude con concetti quali “portiamo Avezzano fuori dal casello”, “dobbiamo cambiare la velocità della città e agganciarla alle locomotive L’Aquila e Pescara”, concetti che di concreto e puntuale hanno ben poco.

Nota a margine: nel precedente confronto organizzato da “Il Centro”, visibile a tutti sulla pagina facebook del giornale stesso, il candidato De Angelis, parlando della situazione dell’ospedale di Avezzano e più nello specifico del reparto di neurochirurgia, dichiarò che si occuperà della questione, portandola sui tavoli della Regione. Peccato che la presenza e permanenza dei presidi ospedalieri (con relativi reparti) su un territorio sia regolato dal decreto Lorenzin, un decreto STATALE, che lega tutto al numero di utenze presenti sul territorio stesso. Essendo una legge dello Stato, la Regione non è certo il referente corretto; le manovre da fare sono altre, occorre però conoscere la legge.”

 

Redazione ilfaro24.it

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