Il comitato Studenti Abruzzesi per il Sì nasce dalla domanda “Cosa dovrebbe votare al prossimo Referendum del 4 dicembre uno studente Abruzzese?”
La nostra risposta è Sì, perché siamo convinti che per cercare di migliorare le cose bisogna provare a cambiarle. Siamo consapevoli del fatto che con questa Costituzione il nostro Paese sia diventato una delle maggiori potenze al Mondo, ma è anche vero che sempre con questa Costituzione, noi più giovani, ci troviamo a dover affrontare un difficile momento storico, dovuto a politiche sbagliate e a spese scellerate.
Fondamentale è che con la Riforma non vengono toccati i Principi fondamentali della nostra Carta costituzionale ma viene solamente migliorato il funzionamento della macchina pubblica. Questa Riforma significherebbe il superamento del bicameralismo paritario e quindi l’inconcepibile impasse politica su questioni che riteniamo di fondamentale importanza quali sono i diritti civili. Il sistema attuale ha permesso, ad esempio, il vergognoso rimbalzo tra Camera e Senato durato 11 anni che ha portato, solo nel 2016, alla legge sulle Unioni Civili.
Se vincerà il Sì, verrà garantito uno spazio Democratico maggiore, con le Leggi di Iniziativa Popolare, che finalmente dovranno essere obbligatoriamente discusse dalla Camera dei Deputati, ciò significherebbe, per le Associazioni che si occupano di Rappresentanza Studentesca, di mettere al servizio dello Stato le proprie competenze a livello Nazionale.
Finalmente la Camera dei Deputati potrà assumersi la titolarità di uniformare il Diritto allo Studio a livello nazionale, dopo troppi anni in cui le singole Regioni si sono mosse in questo ambito creando venti diverse aziende per il diritto allo studio che hanno adottato politiche ed operato in maniera autonoma e differente rispetto alle altre. Con la riforma le Regioni continueranno a legiferare nell’ambito di queste tematiche ma con la clausola di supremazia contenuta nell’art. 117 lo Stato, su proposta del Governo, potrà intervenire in materie regionali per poter garantire a tutti gli studenti italiani gli stessi diritti, indipendentemente che essi abbiano la fortuna di studiare a Trieste o a Catania.
Un sostanziale ed auspicato cambiamento ci sarà anche in ambito Sanitario, perché qualora questa Riforma venisse attuata, con le modifiche al Titolo V della Costituzione, con le disposizioni generali sulla Sanità che torneranno in capo allo Stato, mentre alle Regioni rimarrà la competenza organizzativa e programmatica. Ciò farebbe sì che finalmente la Repubblica possa tutelare la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, come stabilito dall’art. 32 della Costituzione.
Votare Sì è un gesto responsabile non solo per le attuali generazioni, ma anche per quelle che verranno, perchè dobbiamo ricordarci che il Mondo che viviamo non lo abbiamo semplicemente ricevuto in dono dai nostri genitori, ma soprattutto ce l’abbiamo in prestito dalle generazioni dopo di noi.