La ricerca della verità oltre l’abito politico e le minacce di paura seminate in città. Si è svolto stamani, nei locali del Comune marsicano di Tagliacozzo, un affollatissimo consiglio comunale straordinario, indetto, per la giornata di oggi, dall’en plein dei consiglieri comunali della città. Numerose sono state, inoltre, le persone che sono rimaste fuori, sulla soglia della porta del Municipio locale, per la grande abbondanza della folla accorsa all’assise stessa. Alle ore 11 di stamattina, presso l’aula consiliare, cittadini, istituzioni, liberi professionisti e consiglieri regionali – giunti a Tagliacozzo per la delicata occasione – hanno preso posto in quella che è stata definita da tutti un’assemblea comunale sui generis, votata alla solidarietà. Condannato ampiamente l’atto «vile e ignominioso che è stato perpetrato, l’altra notte, nei confronti non solo del sindaco di Tagliacozzo stesso, Maurizio Di Marco Testa, ma anche nei confronti della sua famiglia». La tranquillità di un nucleo familiare da tutti, in città, rispettato e stimato, è stata graffiata, quindi, dal dolore e della follia.
Tutte le forze politiche sono scese in campo in prima persona e si sono strette in maniera solidale attorno alla figura di un primo cittadino marsicano vessato da un attacco assolutamente personale, «indecente e senza giustificazione alcuna». Presenti in aula, anche il consigliere regionale Lorenzo Berardinetti, il collega Maurizio Di Nicola ed il consigliere pentastellato Gianluca Ranieri. Accanto, spiritualmente, al sindaco di Tagliacozzo, anche la figura del Vescovo dei Marsi, Monsignor Pietro Santoro. Durante l’assise comunale di stamani, è stato approvato all’unanimità, dal Consiglio comunale, un documento che ha ribadito «la natura molto probabilmente dolosa dell’accaduto, innervato – si legge nell’atto ufficiale – da una violenza inusitata, mai registrata, prima d’ora, nella cittadina marsicana in questione». Nell’atto, è espressa, inoltre, da parte del Consiglio comunale, una «sincera vicinanza al sindaco di Tagliacozzo, a sua moglie Gabriella e alla loro figlia Ilaria. «L’intimidazione rivolta al sindaco – hanno specificato i consiglieri nel documento firmato – è un attacco vero e proprio alle istituzioni politiche del nostro paese, dunque una minaccia per tutta la comunità. Questa assemblea, in rappresentanza di tutti i cittadini, respinge, quindi, con forza estrema, ogni tentativo di minare, in questo luogo, un sereno svolgimento della vita civile e democratica». Nel giorno del Signore e della Festa degli innamorati, la città d’arte di Tagliacozzo si lecca le ferite e si arma di coraggio e di fiducia nel lavoro degli inquirenti e nell’unione di tutti i cittadini, senza colori o vestiti politici alcuni, contro la cappa di paura che si vorrebbe aver generato in città. «Mi interessa solo ristabilire la serenità nella mia famiglia. – queste le parole, dense di significato, del sindaco Maurizio Di Marco Testa, a seguito del consiglio comunale avvenuto – Sono stanco – ha ribadito – di avere sulla mia testa tutte queste ombre lunghe che pendono. Io invito, in prima persona, i professionisti del settore a porre sotto esame, dal punto di vista politico, tutto il mio operato, dal primo giorno in cui ho messo piede nel Palazzo comunale. Invito i tecnici di competenza a verificare tutto il lavoro da me svolto in Comune fino ad oggi, proprio perché tutti hanno diritto di conoscere solo ed esclusivamente la verità, che è il mio punto fermo». Quel che resta, dopo giornate così piene di interrogativi e di verdetti mai finali, è solo una forte solidarietà, proveniente da ogni angolo sociale e cittadino.
«In consiglio comunale, – afferma ancora il sindaco – si è avanzata, inoltre, la necessità di ‘abbassare i toni’ in campo politico, proprio perché gli atti incendiari sono fatti di cronaca durissimi da sostenere, sia psicologicamente che materialmente. Io – continua Di Marco Testa – non abbasserò mai la guardia. Personalmente, ringrazio tutti per la forte sensibilità ricevuta e l’altrettanto forte sostegno avuto. L’unico mio interesse, oggi come oggi, è riportare la tranquillità all’interno della mia famiglia: questo il mio scopo più grande e il mio bene primario». Mercoledì mattina, alle ore 11, inoltre, avrà luogo, a Tagliacozzo, un’importante manifestazione di popolo proprio di fronte al Municipio della città; una città che, ora come ora, non trova più nemmeno le parole per poter gridare allo scandalo. Il consiglio comunale, di fatti, adempiendo alla propria funzione di rappresentanza sociale, ha chiamato a raccolta, per il giorno di mercoledì 17 febbraio, tutte le forze politiche e sociali, le associazioni, le rappresentanze delle istituzioni provinciali e regionali e la cittadinanza tutta, ai fini della realizzazione di una manifestazione che testimoni la volontà collettiva di presidiare le istituzioni democratiche. È prevista, inoltre, una serrata degli esercizi commerciali e la sospensione di tutte le attività di lavoro per il giorno suddetto. Monta tanta rabbia in Comune, tanta angoscia e repulsione nei confronti di un atto che ha portato via a Tagliacozzo il suo meraviglioso sorriso di città unita. Ma l’unione, si sa, non si elimina con un solo colpo di spugna, seppur così barbaro e violento. Il sindaco, infine, ha invitato tutta la sua popolazione ad andare avanti, passo dopo passo, assieme al suo cammino.