“La violenza contro le donne percorre anche le strade dell’Aquila.
Una giovane donna, come riportato dagli organi di stampa, ha subito la feroce aggressione di un uomo, in pieno centro, ed è sopravvissuta alle violenze e alle gravi lesioni riportate.
A lei il nostro abbraccio e la vicinanza.”
Così interviene Gilda Panella, presidente della libera associazione “Terramadre” sull’episodio di violenza accaduto a L’Aquila e che ha visto colpita una ragazza.
“E’ quotidiano il bollettino di violenze esercitate, in Italia e nel mondo, da “uomini” senza dignità ne’ onore nei confronti delle donne considerate e trattate alla stregua di oggetti, quindi senza diritti, da usare, distruggere e gettare via.”
“Occorre una vera e propria rivoluzione culturale – dice Panella – per affermare la cultura del rispetto. E’ fondamentale che gli uomini per bene si pongano in prima linea e affianchino le donne nella battaglia di civiltà contro gli stupratori, i violenti.
E’ necessario un percorso culturale che coinvolga tutte/i a partire dalla famiglia e dalle Istituzioni.
Non è accettabile che nel 2023 una donna non possa percorrere liberamente e ad ogni ora qualunque strada.
Non è possibile pensare che educare le donne a difendersi possa considerarsi la soluzione ultima.
La soluzione vera è educare gli uomini, tutti, alla cultura del rispetto.
Un percorso lungo e complesso che richiede impegno e la volontà di rendere le nostre strade, le nostre case e ogni luogo posti sicuri dove le donne possano vivere senza subire le molestie dei predatori.
E’ altrettanto necessario inasprire le pene per i reati di violenze, stupri e femminicidi; troppo spesso le condanne sono blande se paragonate ai reati, tra i più odiosi, commessi.
E’ urgente, come segnalato dalle consigliere Stefania Pezzopane e Simona Giannangeli, che il governo lavori ad una modifica della procedura penale, ad esempio laddove è previsto che gli autori di violenza contro le donne possano accedere ai riti speciali, in particolare al rito abbreviato.
E’ quindi, si ribadisce, dovere morale di ciascuno impegnarsi in una battaglia di civiltà contro la barbarie delle violenze di genere e i femminicidi.
In chiusura, con l’intenzione di contribuire con un piccolo elemento di conoscenza, si riporta il significato del termine “femminicidio” perché alcuni, ancora oggi, faticano a comprenderne il senso, il significato, il peso. “
FEMMINICIDIO
/fem·mi·ni·cì·dio/
sostantivo maschile
Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte.