TORNANO LE CIGOGNE IN ABRUZZO, AVVISTATO STORMO

Le cicogne del genere Ciconia sono uccelli molto grandi, alti in genere 100 cm, un’apertura alare di 180 cm ed un becco lungo e spesso. Rispetto ad altre cicogne, il loro piumaggio è più variabile, ma alcune specie hanno il dorso e le ali neri e il ventre e il sottocoda bianchi. Gli esemplari giovani sono una versione più scialba e marroncina degli adulti.Sono uccelli gregari che nidificano in colonie; le coppie rimangono unite per tutta la vita. Di solito costruiscono grandi nidi di ramoscelli sui rami, ma la cicogna maguari nidifica sul suolo e almeno altre tre specie costruiscono il nido su abitazioni umane. Una di queste, la cicogna bianca, è probabilmente il membro più conosciuto tra tutte le cicogne, visto che in Europa è considerata messaggera di salute e prosperità familiare.Si nutrono di rane, insetti, giovani uccelli, lucertole e roditori. Come tutte le cicogne, volano tenendo il collo disteso, a differenza degli aironi che lo ripiegano.  E’ di ieri la nota del SOA (stazione ornitologica) che ha avvistato in Abruzzo uno stormo di 32 cicogne, anche se poi disturbate dalla presenza di tre gruppi di cacciatori con cani in addestramento che costituiscono, come affermato da Ispra e Corte Costituzionale, una forma di disturbo sia per i migratori sia per le specie che iniziano a riprodursi.L’importanza degli altipiani maggiori abruzzesi come siti di sosta per l’avifauna durante la migrazione sia primaverile sia autunnale, sono fondamentali, soprattutto per l’impatto ambientale. Luoghi che dovrebbero essere mappati secondo la direttiva comunitaria 147/09/CE ‘Uccelli’ a fini di tutela, ma purtroppo la regione  Abruzzo non ha ancora un Piano faunistico venatorio, fodamentale anche per la tutela delle specie.

 

Redazione - Il Faro 24

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