Transizione Digitale, il modello del Sud America e i lavori dell’Abruzzo

L’obiettivo nazionale e comunitario è ormai scritto a chiare lettere: transizione digitale per tutti. Una svolta che rimettere in moto l’economia, per portarla verso uno sviluppo più rapido, per garantire migliori condizioni di vita per i cittadini. Sono questi gli obiettivi, ambiziosi e per nulla scontati, che il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si è prefissato.

E così come tutta Italia si mette al lavoro con progetti, investimenti e tentativi, anche la regione Abruzzo prova a salire su un treno che è assolutamente da non perdere. La transizione digitale abruzzese è ancora ai minimi, con un ritardo abbastanza evidente rispetto alle medie nazionali. Tra il 2010 e il 2020 è il 77% delle famiglie ad avere una connessione internet per una crescita di 22 punti percentuali, contro una media nazionale del 26% (miglior risultato registrato quello dell’Emilia-Romagna, con un +30%). Leggermente meglio sono riuscite a fare le imprese abruzzesi: se la media nazionale segna un +73% di utilizzo del web, in Abruzzo la crescita è del 73,7%. Male invece le Pubbliche Amministrazioni, i cui livelli di digitalizzazioni sono tra i più bassi in Italia: terzultimo posto per l’Abruzzo.

Servono quindi progetti ambiziosi, servono modelli virtuosi da seguire. Come quello che viene direttamente dal Sud America, dove l’espansione digitale crea posti di lavoro e ambisce a superare le difficoltà economiche e le disparità sociali. I casi più emblematici sono gli investimenti di Amazon in Brasile, quadruplicati negli ultimi anni, con il prossimo lancio di Amazon Echo anche in Messico. A crescere sono anche i colossi dello streaming Spotify e Netflix, capaci di attrarre un pubblico sempre più vasto e di offrire nuove opportunità professionali. Stessa cosa del grande universo del gambling, che ha deciso di investire nel nuovo mercato dell’America Latina: in Colombia il giro d’affari del gioco legale è cresciuto di 120 punti percentuali, andando a giocare un ruolo di primo piano nel tasso di crescita occupazionale (cresciuto del +3% negli ultimi anni).

È questo che fa la transizione digitale, è questa la conseguenza più evidente della rivoluzione tecnologica. Un cambiamento che passa ovviamente anche per internet. I dati dell’Abruzzo sono ancora sotto la media nazionale: se a Pescara e provincia la rete ultraveloce è arrivata in metà delle case, Teramo, Chieti e L’Aquila sono ancora ferme al 12%. Risolvere la carenza infrastrutturale è il primo step da compiere, per far arrivare il digitale in tutta la regione.

Redazione - Il Faro 24

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