In data odierna, ho respinto la richiesta di rinuncia agli incarichi concernenti la Sicurezza, l’Ambiente, la Protezione e Prevenzione da parte del Direttore Generale Maxmilian Di Pasquale, dell’Arch. Paolo Sportiello e dell’Ing. Francesco Di Fonzo.
In premessa gli stessi, nei giorni scorsi, mi avevano sottolineato uno straordinario attacco da parte sindacale all’Azienda che, dal 28 maggio ad oggi, si è tradotto in sollecitazioni scritte alle diverse Autorità ed Enti preposti, circa la necessità di ispezioni presso TUA Spa.
Le richieste sindacali hanno prodotto le seguenti ispezioni:
Tutti i controlli non hanno determinato censure di rilievo e si sono tradotte in alcune raccomandazioni, alle quali l’Azienda si è prontamente adeguata.
I responsabili aziendali, potenziali vittime di azioni che investono anche profili penali, ritengono di non voler continuare ad operare, stante l’inaccettabile clima generatosi e la caparbietà dell’azione contro l’azienda.
Ho respinto le loro dimissioni e richiesto un’aggiornata e puntuale elencazione delle eventuali criticità strutturali dei diversi siti, per lo più datate, chiedendo un ulteriore sforzo per la definizione, nel più breve periodo, delle situazioni meno compromesse. Per le altre, salvo non vengano proposte soluzioni alternative immediatamente attuabili, si provvederà alla temporanea chiusura di quei siti che dovessero presentare qualsivoglia tipo di criticità, per i tempi necessari alla soluzione delle problematiche evidenziate e, comunque, da definirsi nel più breve tempo possibile.
Questa Presidenza non intende assumersi responsabilità ulteriori, né può chiedere ai propri dirigenti di farsene carico, né tantomeno può accettare che i lavoratori possano essere men che tutelati, nei diversi luoghi ove svolgono la propria attività. Siamo certi che la parte sindacale, impegnata in questi giorni (per tutti difficili) ad esercitare una così pressante azione sulle diverse autorità, finalizzate ad ottenere controlli sull’azienda, assuma un atteggiamento collaborativo nel far intendere ai lavoratori la necessità che le attività di ristrutturazione, ormai indilazionabili, vengano svolte nei tempi più stretti, nel loro precipuo interesse e per evitare responsabilità su quanti, nel periodo breve di azione di questa Presidenza, hanno profuso impegno e professionalità, nonostante la mole dei problemi ereditati.