Il costone di pietra che si affaccia sulla piazza di Santo Stefano di Tufo Alto rischia di mettere in serio pericolo l’incolumità della persone che vi abitano a causa della caduta massi che si verifica, ormai, di continuo (anche nel periodo estivo da diversi anni) specialmente dopo le innumerevoli piogge dei giorni scorsi. Le rocce di natura porosa e granulare si stanno, man mano, sgretolando e le radici degli alberi presenti ne stanno accelerando il processo(come si può notare nelle foto). Inoltre, l’imminente arrivo della stagione invernale con le conseguenti gelate, nevicate potrebbero far aumentare i rischi già esistenti di una imminente frana .Le premesse , purtroppo, ci sono tutte e nonostante l’intervento della polizia locale del comune di Carsoli che si è limitata a recintare l’area pericolante con del nastro delimitativo e dei tecnici comunali, poco o nulla è stato fatto fino ad oggi per la messa in sicurezza. Da una visita da noi effettuata di recente sul sito in questione, abbiamo potuto constatare la presenza di pietre distaccatesi dalla propaggine franosa e cadute sulle stradine che circondano le case abitate e sulla stessa piazza.
Già un residente ci ha segnalato che il parabrezza posteriore della sua automobile(Fiat Punto) è andato letteralmente in frantumi dopo essere stato colpito da un masso. E se all’interno ci fosse stata una persona, cosa sarebbe accaduto? Vengono i brividi al solo pensiero. L’Ex Presidente della locale pro loco Lamberto Di Pietro, con missive e interventi personali, aveva segnalato all’ente comunale preposto la pericolosità di questo movimento franoso senza ottenere, comunque, alcun risultato di rilievo. Quello che servirebbe, a nostro modesto parere, sarebbe oltre ad un intervento urgente con una immediata bonifica e una rete di sicurezza, la costruzione di un muro di contenimento. Prima che accada l’irreparabile, andrebbero sollecitati gli organi istituzionali preposti( Genio Civile) affinché adottino gli interventi risolutivi necessari per scongiurare l’estremo pericolosità di cui sopra abbiamo abbondantemente parlato.