TURISMO E CULTURA PER LE ZONE INTERNE

In questi giorni molti mi chiedono perchè mai l’Abruzzo debba essere la penultima regione d’Italia per presenze turistiche. Bella domanda! 

La mia convinzione è che i turisti non vengono in Abruzzo perchè manca un programma di miglioramento dell’accoglienza, mancano molti servizi turistici all’avanguardia, manca forse la capacità di mettersi in gioco di molti amministratori locali così come la voglia di lavorare in squadra… ma soprattutto manca la volontà di valorizzare le eccellenze. Inutile giocare anche qui sull’elogio dei tanti orticelli, difendendo strenuamente i propri territori o le proprie convinzioni. Bisogna lavorare insieme e coinvolgere. 

Com’è possibile che abbiamo il Castello di Rocca Calascio classificato tra i più belli del mondo e non siamo in grado di promuoverlo al meglio? Oppure abbiamo luoghi spettacolari come il Gran Sasso, la Majella, Riserve Naturali, Costa dei Trabocchi e non riusciamo da anni a fare un vero progetto di marketing territoriale condiviso e che possa essere promosso con forza in tante altre realtà Europee ed extra europee?.  

Se l’iniziativa privata si fa strada egregiamente, dall’altra l’incapacità di mettere a sistema tutto il nostro tesoro, ci penalizza a livello internazionale.  

Il Turismo è un problema annoso che deve essere affrontato a dovere per crescere culturalmente ed economicamente. L’Abruzzo ha un patrimonio ambientale e naturale che costituisce l’80% della biodiversità europea, un’offerta enogastronomica di eccellenza, un’accessibilità economica alla vacanza, una grande ricchezza culturale materiale e immateriale. È necessario rafforzare la consapevolezza degli Abruzzesi e la capacità complessiva di attrazione dell’identità regionale, migliorare e incrementare la ricettività, dare visibilità all’ampiezza dell’offerta turistica, dalle coste alla montagna, dalle città d’arte ai borghi, coniugando turismo esperienziale, accoglienza, mobilità sostenibile, cultura ed enogastronomia. Abbiamo un aeroporto internazionale d’Abruzzo che deve essere migliorato soprattutto per l’accoglienza ma anche divenire  una vetrina per presentare progetti turistici di rilievo. In questa logica devono essere coinvolti gli enti locali, i comuni, oltre le realtà private impegnate nella valorizzazione del territorio e nella promozione del turismo di qualità. Un corretto approccio alle politiche turistiche vuol dire generare lavoro per migliaia di giovani…e non solo lavoro stagionale ! Le nostre aree interne si stanno spopolando perchè la politica sembra non avere più interesse a valorizzarle con piani di recupero e promozione. Oggi non ci mancano le infrastrutture materiali e i canali di comunicazione che sono indispensabili per veicolare il turismo. Basta solo essere meno chiusi mentalmente e aprirsi al mondo. L’Abruzzo è ben collegato da una vasta rete di strade e autostrade. Vedere borghi abbandonati che patiscono ancora i danni del terremoto, oppure continuare a subire psicologicamente questa ossessione e fobia del terremoto, ci impedisce di rinascere e di ricostruire con criterio e intelligenza.  Dobbiamo guardare avanti ! L’Abruzzo è una terra di natura selvaggia e di paesaggi spettacolari, di chiese, abbazie e castelli disseminati in questo territorio. Questa è la ricchezza della nostra Valle Peligna come di tutti i territori interni.

E’ tempo per noi giovani di rimboccarci le maniche e ripartire dall’Abruzzo per lavorare e creare il nostro futuro.

Redazione - Il Faro 24

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