Dopo il sit- in del 27 novembre scorso in tanti si sono espressi su una situazione come il trasporto pubblico, che da tempo affligge gli studenti teramani. Riteniamo sia necessario fare chiarezza sulle nostre posizioni in merito la tematica nonché riguardo lo svolgimento della suddetta manifestazione.
Crediamo che sia necessario, come da tante parti raccomandano, che la Regione Abruzzo disponga un nuovo bando ed un chilometraggio maggiore e non esiteremo, se necessario, ad organizzare una mobilitazione sotto la sede del Consiglio Regionale come già fatto in occasione della protesta in merito la mancata erogazione delle borse di studio relative all’Anno Accademico 2017/18. Riteniamo però che non tutti i problemi siano riconducibili alla mancanza di chilometraggio, come ad esempio le condizioni igieniche degli autobus. Inoltre, vista l’inerzia in merito alla disciplina del trasposto pubblico locale da parte delle Amministrazioni che si sono susseguite alla guida della Regione, crediamo siano necessarie misure temporanee che permettano una piena fruibilità del servizio. Tra queste la più consona, a nostro avviso, è la rimodulazione delle linee 6 e 7. Tale soluzione sembra a noi la più lineare in merito a quella che è la situazione degli ultimi anni. Ovviamente, accogliamo con molta curiosità ed interesse l’introduzione del “biglietto unico” nato in collaborazione con Trenitalia, sperando che esso permetta di alleggerire una situazione che fino ad oggi ha rappresentato una vera spina del fianco per chiunque volesse viaggiare dalla stazione a Colleparco.
Riteniamo, inoltre, sia bene fare chiarezza sulle modalità di svolgimento della manifestazione dello scorso 27 novembre. In tale data sono stati presenti con noi in Piazza Garibaldi oltre che studenti e studentesse iscritti all’Unite anche coloro che negli ultimi anni hanno ricoperto ed attualmente ricoprono ruoli istituzionali all’interno della rappresentanza studentesca. Erano presenti, infatti, consiglieri d’amministrazione, senatori accademici e ben due presidenti del consiglio degli studenti, la neoeletta ed il presidente emerito. Essi non sono tutti espressione dell’UDU TERAMO ma di una coalizione di cui abbiamo scelto ormai quasi 4 anni fa di essere parte e che risulta composta da altri svariati gruppi studenteschi dal carattere apolitico ed apartitico (i cui coordinatori hanno espresso la loro opinione sul tema durante il sit-in) ma che hanno mostrato la volontà di essere al nostro fianco sia nelle campagne elettorali che nelle battaglie quotidiane.
Gruppi studenteschi con i quali nelle ultime due elezioni abbiamo riportato il 90% circa dei seggi in Consiglio degli Studenti, nonché percentuali degli eletti di poco inferiori alla già citata percentuale sulla totalità dei consigli di corso di laurea e facoltà nonché la totalità degli Organi Centrali di Ateneo. Riteniamo, inoltre, che alla base delle coalizioni elettorali ci siano delle convergenze di idee e volontà politiche, ragion per cui non crediamo di aver strumentalizzato nulla, nonché di aver mancato di rispetto a nessuna associazione. Riteniamo sia legittimo scegliere di andare in Piazza con chi con noi condivide un percorso, delle idee ed il lavoro quotidiano; nonostante ciò ricordiamo come l’accesso e la possibilità di esprimere il proprio pensiero fosse dato a tutti coloro che risultassero interessati: dalla CGIL, che sul tema ci ha dato piena solidarietà, all’Assessore Stefania Di Padova, che ha scelto di venire in prima persona a parlare con noi, cosi come sarebbe stata data ad una qualsiasi altra associazione presente.