Non siamo soli nell’Universo.
Lo dicono numerosi studi provenienti da ogni parte del mondo. E forse non siamo neppure discendenti dei primati, ma per conoscere la verità dobbiamo attendere qualche altro lustro.
E’ certo però che i governi e le superpotenze tendono a nascondere qualsiasi avvistamento anomalo nel cielo e a far sparire nell’oblìo ogni testimonianza ed ovviamente ogni testimone. E nel tempo delle fake news è difficile distinguere il bugiardo dal sincero.
Dall’inizio dell’era spaziale, dalle prime missioni dei cosmonauti sovietici a quelle degli astronauti statunitensi, il problema UFO – come invece era logico supporre – non è mai stato di competenza degli enti spaziali.
Eppure sono numerose le testimonianze di avvistamento rilasciate dagli uomini impegnati nelle esplorazioni al di fuori della nostra atmosfera, dai tempi pionieristici di Gagarin, alle missioni Gemini, sino alle Apollo, agli allunaggi e successivamente alle imprese degli shuttle.
Gli astronauti americani e russi hanno ripetutamente segnalato la presenza di oggetti anomali in prossimità delle proprie navicelle. Gli incontri si verificano ancora ai giorni nostri, eppure continuano a farci credere che esistiamo solo noi sotto un manto di stelle.
Proprio ieri, su Leonardo, Thomas Hertog, lo scienziato che ha affiancato Stephen Hawking negli ultimi vent’anni, ha parlato di sistemi solari paralleli al nostro, nei quali un numero finito di Terre con stessa atmosfera, stessa umanità e probabilmente con una migliore tecnologia, gravitano in mezzo a Sole, Luna e pianeti. La ricerca non è stata ancora pubblicata, ma sarà la rivelazione dei prossimi mesi. Pertanto è decisamente impensabile di essere unici al mondo, a meno che non soffriate di egocentrismo. Lassù qualcuno ci osserva e probabilmente da sempre.
E gli avvistamenti arrivano fino ai nostri giorni, e non parliamo solo di avvistamenti nello Spazio, ma di continue segnalazioni da parte di civili da ogni angolo del mondo, soltanto che le informazioni ufficiali che riceviamo sono per lo più in/formazioni. Sono manipolate e riadattate. Se volete saperne di più su come veniamo manipolati, date un’occhiata a questo mio articolo: https://ilfaro24.it/manipolazione-sociale-ecco-come-ci-fanno-il-lavaggio-del-cervello/
Cosa si dissero Armstrong ed il mission control della NASA poco dopo l’allunaggio? Questo è il testo raccolto da stazioni radio amatoriali in diversi luoghi del mondo:
Armstrong: Cos’era? Che diavolo era? È questo che vorrei sapere.
NASA: Che c’è?… un guasto… Controllo missione chiama Apollo 11.
Armstrong: Quei cosi sono enormi, signore, enormi! Oh, Dio, non ci credereste! Vi sto dicendo che qui fuori ci sono altre astronavi… sono allineate sul bordo del fianco del cratere…
Buzz Aldrin, in Italia per celebrare il venticinquesimo anniversario dello sbarco dell’Apollo 11, ha dichiarato in presenza di Neil Amstrong: “C’era un UFO con noi. Poco dopo aver lasciato il campo gravitazionale della Terra diretti alla Luna, tutti e tre, Neil Amstrong, Mike Collins ed io, vedemmo apparire sull’oblò un oggetto luminoso che ci seguiva a distanza. Ne informammo Houston.
La NASA ha sempre smentito, ovviamente, ma gli interrogativi restano. Da parte sovietica, per lungo tempo, delle esperienze dei cosmonauti si apprendeva ben poco. Il silenzio però è stato rotto a più riprese, quando con la caduta del rigido sistema sovietico si è allentata la pressione sui vincoli dettati dal protocollo.
Ho avuto modo di realizzare una prestigiosa mostra con relative conferenze e un’enciclopedia correlata dal titolo Mysteria – Viaggio ai Confini della Realtà, che mi ha dato l’opportunità di lavorare al fianco di famosi esperti di Ufologia. Ad uno in particolare domandai: «Se davvero esistono gli alieni, perché non ci contattano?».
Lui mi rispose: «Tu, ti metteresti in contatto con degli scarafaggi?». La verità è che non siamo ancora pronti a rimettere in discussione tutta la Storia dell’umanità, e le religioni stesse subirebbero un duro colpo.
Non ci resta che attendere, magari alzando un po’ di più gli occhi verso l’infinito.
D’altronde, come ci ha fatto sapere Charles Elachi, direttore del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena in California, “E’ molto probabile che incontreremo gli alieni perché viviamo nell’epoca d’oro dell’esplorazione spaziale”.